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10 luoghi da non perdere nel Vallo di Diano

Il Vallo di Diano è una perla nascosta tra le montagne della Campania, una valle incantata che racchiude autentici scrigni di bellezza. Paesaggi mozzafiato, atmosfere sospese nel tempo, tesori artistici e un patrimonio storico che affonda le radici nella notte dei tempi. Questa terra dal fascino arcaico è una miniera di meraviglie tutte da scoprire. Eccone cinque assolutamente da non perdere.

Le spettacolari Grotte dell’Angelo a Pertosa

Questo luogo dal fascino primordiale sono le celebri Grotte dell’Angelo, nei pressi di Pertosa. Un regno sotterraneo che cela un tesoro inestimabile: la bellezza pura delle forme create dall’acqua e dal tempo.

Percorrendo i sentieri di questo mondo nascosto, è impossibile non rimanere senza fiato di fronte alle infinite meraviglie custodite in ogni anfratto. La misteriosa Sala del Silenzio, così chiamata per l’incredibile quiete che la pervade, sembra fluttuare in una dimensione ultraterrena. Le silhouette sinuose della Sala delle Spugne, cosparse di eccentriche formazioni rocciose, evocano paesaggi alieni. E ancora la monumentale Sala Grande, con la sua vertiginosa altezza di ben 24 metri, è uno spettacolo che mozza il respiro. Ma il tesoro più prezioso di questo regno sotterraneo è senza dubbio l’emozione che suscita nei visitatori. L’ancestrale magia delle Grotte dell’Angelo ammalia i sensi e rapisce lo spirito, regalando un’esperienza indimenticabile che rimarrà per sempre impressa nella memoria e nel cuore.

La maestosa Certosa di San Lorenzo a Padula

I raggi del sole che filtrano tra le arcate disegnano giochi di luce e ombre sul chiostro severo. Un silenzio solenne echeggia tra mura che hanno visto sfilare secoli di storia. Siamo nel cuore pulsante della Certosa di San Lorenzo a Padula, fortezza della spiritualità che domina maestosa la valle.

L’imponente facciata in pietra cela un tesoro: il secondo chiostro più grande al mondo. Uno spazio immenso, quasi ipnotico, circondato dal susseguirsi ritmico degli archi e delle colonne. Ogni angolo è intriso di fascino, dalla severa sala del Capitolo alla ricca biblioteca, scrigno di preziosi volumi antichi.

Le centinaia di celle dei monaci, piccole e spoglie, raccontano di una vita di contemplazione e raccoglimento. Affreschi delicati ornano le pareti della chiesa, dove il soffitto dorato sfavilla nel buio. Il silenzio è rotto solo dal canto gregoriano, che riempie le navate di una spiritualità senza tempo.

Il borgo medioevale di Teggiano

Le viuzze acciottolate salgono ripide tra case arroccate una sull’altra, i balconi traboccano di fiori colorati, gli archi di pietra delle mura medioevali sovrastano il centro storico. Sembra di essere catapultati indietro nel tempo passeggiando tra le stradine di Teggiano, gioiello medievale che domina il Vallo di Diano.

Il castello Macchiaroli svetta maestoso sulla collina, con le possenti torri cilindriche e la cinta muraria che abbraccia il borgo. Attraversare il ponte levatoio è come varcare la soglia di un mondo sospeso tra leggenda e realtà.

Perdersi tra i vicoli è un’avventura continua, tra scorci pittoreschi che si aprono all’improvviso, splendidi portali in pietra che nascondono cortili segreti, botteghe artigiane dove il tempo sembra essersi fermato.

Ovunque aleggia il fascino nostalgico di un passato lontano, tra palazzi nobiliari, architetture medievali e memorie rinascimentali. Teggiano è una perla da assaporare lentamente, lasciandosi conquistare dalla sua bellezza senza tempo.

Le acque che danzano delle Cascate di Sanza (inghiottitoio di Vallivona)

Il fragore assordante dell’acqua che precipita turbolenta, un’esplosione di spuma candida che vorticosa danza tra le rocce. Siamo alle cascate di Sanza, nell’inghiottitoio di Vallivona, dove la natura dà spettacolo regalando emozioni travolgenti.

Incastonate in una vegetazione lussureggiante, le cascate sono un tripudio della forza primigenia degli elementi. Il fiume, che scorre impetuoso in questo angolo incontaminato, compie un balzo di oltre 20 metri, offrendo uno scenario mozzafiato.

La cascata maggiore è un urlo della natura, una colata d’acqua possente che tuona fragorosa sulla roccia. Più in basso, il fiume si divide in diversi rami, disegnando una scalinata di cascatelle dove l’acqua vorticosa spumeggia, si infrange, rimbalza in una danza perpetua ipnotizzante. Immersi in questa sinfonia di suoni e colori, è impossibile non lasciarsi rapire completamente ed essere pervasi da un intenso senso di meraviglia. Il luogo e’ una perla di bellezza che incanta i sensi.

Il borgo sospeso nel tempo di Padula

Un dedalo di vicoli acciottolati, case dai balconi fioriti, il campanile della chiesa che svetta sulle antiche mura. Padula è la quintessenza del borgo italiano, con il suo charme d’altri tempi che ammalia i visitatori.

Perdersi tra le sue viuzze è come fare un tuffo nel passato. L’atmosfera è d’antan, fuori dal caos moderno. Il ticchettio dell’orologio sembra scandire il ritmo pacato della vita che scorre lenta. Negozi artigianali, osterie, anziani che chiacchierano all’ombra dei portici. Tutto ha un sapore nostalgico.

La maestosa Certosa domina il centro storico, tesoro artistico che lascia senza fiato. Ma ogni angolo di Padula ha un fascino speciale, da Piazza Municipio con la fontana monumentale al Palazzo della Principessa con le sue bifore medievali. Padula è una perla autentica, un luogo senza tempo in cui immergersi totalmente per assaporarne l’atmosfera d’altri tempi, la bellezza nascosta, il ritmo pacato e la ricchezza di storia e cultura. Un gioiello da scoprire lentamente, lasciandosene incantare. Da non perdere: la Casa Museo di Joe petrosino, Il museo del Cognome, il battistero di san Giovanni in fonte.

Sassano e Monte San Giacomo e la Valle delle orchidee

La Valle delle Orchidee rappresenta uno dei percorsi naturalistici più affascinanti della Campania, un vero e proprio gioiello del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che attira l’attenzione di tutti coloro che amano la natura. All’interno di questa valle si possono ammirare numerosi tipi di paesaggi, come prati fioriti, pendii erbosi e boschi, che ospitano ben 184 specie diverse di orchidee selvatiche, tra cui sottospecie, varietà e ibridi. Durante tutto l’anno vengono organizzate visite guidate, eventi speciali, conferenze e appuntamenti gastronomici per accogliere scuole, visitatori, appassionati e studiosi del settore. La natura diventa così il protagonista principale per chi desidera vivere una vita all’insegna della qualità.

Atena Lucana

Atena Lucana è uno tra gli insediamenti più antichi del Vallo di Diano. La sua posizione predominante nella vallata rende il borgo uno dei centri panoramici di maggior interesse del luogo, siamo, infatti a 625 metri sul livello del mare La sua storia affonda in origini pelasgico-micenee come testimoniano i ruderi delle sue mura megalitiche o pelasgiche del IV secolo a.C. Il nome pare derivare da un pre-latino *ater-, nero, forse dal fiume che scorreva nella città, analogamente ad altri centri italici quali Aterno, Atri, Atessa, eccetera. La specifica Lucana fu aggiunta nell’Ottocento. Il nome comunque è legato al culto della dea greca Atena. L’ingresso di Àtena, invece, nell’orbita romana, risale al tempo della guerra tra i romani e Pirro (280-275 a.C.). Le dominazioni barbariche e le incursioni saracene del IX-X secolo d.C. distrussero la città, costringendo gli abitanti ad arroccarsi sul colle e fondare la civitas medievalis con mura e torri e porte d’accesso.

Nell’Alto Medioevo dopo il susseguirsi delle dominazioni longobarde e normanne, troviamo infeudata in Atena nel 1282 la famiglia Sanseverino. Atena restò sotto i Sanseverino fino al 1507 I vicoli e le strutture in fanno del centro storico di Atena Lucana una delle attrazioni principali della città. Di recente è tornato alla luce il sentiero lungo le grotte dei Saraceni dove poter ammirare la bellezza della natura e numerose grotte prima note solo agli speleologi e agli anziani del paese. Si puo’ visitare Atena Lucana anche seguendo un interessante percorso epigrafico che inizia con il monumento di Atteone, simbolo del borgo, posto all’ingresso del paese in Piazza Vittorio Emanuele II. Ad Atena e’ presente un Santuario, dedicato a San Ciro, posto quasi al centro dell’antico abitato. La struttura topografica del centro rileva ancor oggi un irripetibile impianto urbano dell’antica acropoli che era circondata da mura megalitiche lungo un tracciato ellittico ancora riconoscibile. Numerose sono le strutture ricettive di questo borgo di circa 2500 abitanti, la sua posizione e’ strategica per visitare l’intero comprensorio del Vallo di Diano ed apre le porte alla Basilicata, distante dal centro solo pochi chilometri.

Montesano Sulla Marcellana

Montesano sulla Marcellana e’ uno splendido borgo valdianese, tra i piu’ alti della provincia di Salerno, famoso per le sue acque termali e, soprattutto, per il bellissimo “duomo” gotico voluto da Filippo Gagliardi, un imprenditore emigrato in sudamerica che, al suo ritorno in patria (ed a Montesano), divenne filantropo e benefattore.

Ma il luogo, accogliente ed immerso nella natura, presenta tante cose interessanti da vedere e visitare. Tra queste il MuMont, un Museo Civico Etno Antropologico di “interesse regionale”. In questo video vi mostreremo qualcosina di questo paese, tra i piu’ belli del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. “Il museo etnografico è un luogo di resistenza e di resilienza, di immaginazione e di riscatto, presidio della diversità culturale, della memoria e dei saperi del territorio” (Pietro Clemente). Cilentano.it ringrazia tutti, il Sindaco, il Direttore del Museo, la nostra simpatica guida volontaria, il Presidente della Proloco, il Parroco e tutti quelli che, con grande disponibilità, il 31 dicembre 2022, ci hanno consentito di fare queste modeste riprese.

Il monte Cervati

Il Monte Cervati è un monte dell’Appennino lucano di 1899 m s.l.m. situato in provincia di Salerno. È una tra le maggiori montagne della Campania per altitudine, superata soltanto dalla Punta Giulia (1917 m s.l.m.) de La Gallinola, localizzata nel massiccio del Matese presso il confine con il Molise, oltre che da La Gallinola stessa (1923 m s.l.m.) che, però, è in condivisione con il Molise. Situato al centro-sud del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nella grande area forestale di Pruno, si trova principalmente nei comuni di Piaggine e Sanza. Il corpo montuoso tocca anche il comune di Monte San Giacomo. Nei pressi della cima, a devozione della Madonna della Neve si trovano un piccolo santuario, a 1.852 m, ed una cappella situata in una grotta naturale, a 1.830 m. (wikipedia)

La quadreria del santuario di Polla

La magnifica collezione di quadri del santuario di Polla, realizzata nel 1666 dall’artista siciliano Michele Ragolia, un pittore influenzato dallo stile napoletano, è considerata un capolavoro indiscusso del periodo barocco. Il soffitto cassettonato ospita 40 tele di varie dimensioni, che rappresentano al centro l’Immacolata e tutto intorno scene bibliche, mariane e santi.

Naturalmente il Vallo di Diano e’ ricco di tesori nascosti e tutti i paesi che ne fanno parte (anche quelli non citati per motivi di spazio: San Rufo, Sant’Arsenio etc… ) sono meravigliosi. Qui si mangia bene e si vive in pieno relax circondati dal verde della natura!

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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