Questa è una storia affascinante che mescola elementi di leggenda e storia locale. La narrazione sembra riflettere la tradizione delle storie miracolose e dei miracoli legati alla fede ed alla conversione religiosa. Si narra che tanto… tanto tempo fa ci fossero dei periodi di siccità ma la leggenda racconta di una particolare siccità che colpì il fiume Lambro. In quel tempo in questo luogo regnava il re Longobardo Autari che, nonostante pregasse giorno e notte per porre fine a questa feroce siccità, preoccupato per la tenuta del regno decise di convertirsi al Dio di sua moglie Teodolinda. Essa decise di rivolgersi a un eremita della valle, di nome Eriprando, il quale si narra che avesse un collegamento diretto con la divinità.
Eriprando percorse a piedi il letto del fiume alla ricerca della sorgente. Fu proprio quando, sfinito e senza speranze e le forze lo stavano per abbandonare, avvenne il miracolo. Improvvisamente gli apparve un eremita con una faretra, che incredibilmente gli consegnò un ramo verde di nocciolo, non inaridito nonostante la siccità. Fu come se il ramo fosse percorso da una forza invincibile, perché si conficcò nel terreno e permise all’acqua di fluire limpida come ai bei tempi.
La figura dell’eremita Eriprando, con il suo collegamento diretto con la divinità e la visione del misterioso eremita con la faretra che consegna il ramo verde di nocciolo, aggiunge un tocco di misticismo alla storia. Il fatto che il ramo di nocciolo sia rimasto verde nonostante la siccità e abbia permesso al fiume Lambro di riprendere il suo corso normale è un dettaglio suggestivo.
La posizione attuale della foce del fiume Lambro (sul fianco sud della spiaggia delle Marinella a Palinuro) aggiunge un elemento di concretezza geografica alla storia, collegando il racconto alla realtà del territorio. Questi tipi di leggende spesso hanno radici nella storia locale e contribuiscono a creare un senso di identità e significato per la comunità che le tramanda.
