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Agropoli, il Testene: il fiume che divide la città

La splendida città di Agropoli, meta ogni anno di tantissimi turisti alla ricerca di sole e mare cristallino, è divisa in due parti dal fiume Testene.

La storia del fiume Testene

La città di Agropoli è famosa per le sue splendide spiagge e per la capacità di attrarre ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutta Italia e da ogni angolo del mondo. Un luogo meraviglioso reso ancora più appetibile dalla presenza del fiume Testene che divide Agropoli perfettamente in due parti. In particolare, c’è da un lato il porto con la zona antica della città mette tra l’altra parte della sponda del fiume sono presenti territori che hanno fatto la storia e per la precisione c’è il luogo dove gli americani decisero di accamparsi per gestire dal punto di vista logistico le attività militari nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In realtà però questo fiume in antichità veniva chiamato Foce mentre ha assunto l’attuale denominazione soltanto nei primi anni del Novecento. Probabilmente all’epoca dei Greci che di fatto fondarono questa città, il fiume veniva utilizzato per gestire gli scambi commerciali con tutte le popolazioni che si trovavano nell’entroterra. Ci sono poi numerosi documenti storici che riportano all’epoca inquadrata tra il I secolo avanti Cristo e il IV secolo dopo Cristo con riferimenti ad un borgo costiero di chiari origini romane chiamato Erculam. Questo fu un periodo di grande splendore per tutta la cittadina che purtroppo andò scemando con l’insabbiamento del porto e quindi con il relativo abbandono della stessa cittadina. Nei secoli successivi questo fiume è stato menzionato soltanto per raccontare di cataclismi e sciagure come le disastrose inondazioni che si sono susseguite. In queste zone c’è stato anche un problema epidemico con tantissimi casi di malaria e relativo debellamento arrivato soltanto nel 1955. Negli anni sessanta, invece, il fiume è stato tristemente noto perché utilizzato per l’inquinamento.

Le origini del nome

Il nome Testene è stato attribuito a questo fiume che si sviluppa per intero nell’attuale provincia cilentana, in ragione di una leggenda legata alla Duchessa Testene che venne uccisa da un gruppo di predoni di origini turche. Secondo la tradizione le lacrime versate dalle sue ancelle furono così copiose da dare origine al fiume stesso. A parte questi racconti che naturalmente rientrano nella leggenda popolare, ci sono una serie di dati significativi dal punto di vista geografico che rappresentano al meglio questo corso d’acqua. Innanzitutto, il fiume non è legato soltanto alla città di Agropoli ma riguarda tante altre che si trovano nel territorio della provincia di Salerno. In particolare, nasce nel comune di Castellabate sulle cime del Monte Perrona Pizzuto ad un’altezza di 1.036 metri sul livello del mare. In questo tratto viene conosciuto con il nome di Fiumara di Vatolla. Il corso d’acqua poi continua nella sua escursione attraversando il comune di Laureana Cilento per poi arrivare nel Golfo di Salerno nei pressi di Agropoli. Complessivamente sono quattro i chilometri complessivi del fiume che peraltro può godere anche di alcuni affluenti come la Fiumara San Nicola.

Il rischio di dissesto idrogeologico

Negli ultimi anni, complice anche condizioni climatiche meno stabili rispetto al passato, in Italia è esploso letteralmente il problema del dissesto idrogeologico. Una situazione preoccupante che riguarda tantissimi territori tra cui anche quello di Agropoli proprio per via della presenza del fiume Testene. Infatti, questo fiume ha un carattere torrentizio e nel corso degli anni ci sono state diverse esondazioni che hanno fatto temere il peggio. Tra l’altro, nei secoli passati la città si è trovata diverse volte ad essere isolata per via di questo corso d’acqua. L’ultima volta e’ cronaca di oggi perche’, purtroppo, risale a qualche mese fa.

redazione

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