
La 15ª edizione di Finestra Jazz si è chiusa con un bilancio entusiasmante, che parla di sale gremite e generosi applausi, confermando la rassegna come uno degli appuntamenti più attesi e amati del panorama culturale cilentano. Quattro serate indimenticabili hanno trasformato Vallo della Lucania in un crocevia di emozioni e grande musica, nel segno di una partecipazione corale che ha premiato la tenacia degli organizzatori.
Ad aprire il festival, il 26 settembre, è stato il Solo Project di Sally Cangiano, che con il suo personalissimo linguaggio chitarristico ha regalato un’intensa atmosfera d’ascolto nell’Auditorium del Seminario Diocesano, anticipando lo spirito di un’edizione speciale.
Domenica 28 settembre, il Teatro de Berardinis ha ospitato Raphael Gualazzi, in un concerto realizzato nell’ambito di Dialoghi Mediterranei. La dimensione piano-vocal si è trasformata in un racconto in musica che ha incantato il pubblico, rapito dalla profondità interpretativa dell’artista. Gualazzi ha unito virtuosismo brillante e intensità espressiva, alternando rigore e libertà improvvisativa con una naturalezza che appartiene ai grandi interpreti. Dai temi cinematografici alle divagazioni operistiche, dagli omaggi alla tradizione afro-americana ai richiami alla grande canzone italiana, l’artista ha costruito – nota su nota – un percorso sonoro denso e sorprendente; le sue improvvisazioni hanno emozionato e acceso la platea in un crescendo di emozione, culminato in una standing ovation calorosa e prolungata, a suggello di una performance destinata a rimanere nella memoria di questa edizione.
La successiva serata del 29 settembre, l’omaggio a Lucio Battisti del progetto 6 in Jazz ha conquistato l’Auditorium, che non è riuscito a contenere tutti gli spettatori: pubblico in piedi e tante persone rimaste anche fuori dalla sala. Il sax incisivo e narrante di Sandro Deidda, la chitarra solida di Alessandro Castiglione, il pianoforte lirico di Guglielmo Guglielmi, i timbri versatili e l’estro coloristico di Pierpaolo Bisogno al vibrafono, al vibrandoneon e alle percussioni, il contrabbasso autorevole di Aldo Vigorito e la batteria energica di Peppe La Pusata hanno offerto un’interpretazione raffinata e appassionata, dimostrando come le melodie immortali di Battisti possano rivivere in chiave jazz con freschezza ed eleganza.
Gran finale, martedì 30 settembre, con la straordinaria voce di Joyce Yuille accompagnata dagli Hammond Groovers: la chitarra impeccabile di Daniele Cordisco, l’hammond avvolgente e brillante di Antonio Caps e la batteria esplosiva di Elio Coppola hanno creato un dialogo serrato e travolgente con la vocalist americana. Un concerto potente e coinvolgente, che ha trascinato il pubblico in un viaggio fatto di swing, soul e tradizione jazzistica, confermando ancora una volta la statura internazionale di Finestra Jazz.
La soddisfazione degli organizzatori – il Comune di Vallo della Lucania e l’Associazione Musicale Finestra Jazz, con il contributo di Aretur-Agenzia Regionale Campania Turismo, Regione Campania, Cilento Faber e la collaborazione della Diocesi di Vallo della Lucania – è palpabile: la XV edizione si è distinta per il valore delle proposte artistiche e per la sinergia con il progetto Dialoghi Mediterranei, che ha rafforzato il carattere di rete e la capacità di fare sistema tra territori.
«La grande risposta di pubblico e il calore dimostrato in tutte le serate – sottolineano gli organizzatori – sono motivo di orgoglio e stimolo a proseguire. Il valore più grande resta nella musica stessa, capace di creare incontro e bellezza. Finestra Jazz è ormai un patrimonio della comunità, e continueremo a lavorare perché cresca ancora, aprendosi a nuove collaborazioni e nuovi orizzonti.»
E mentre cala il sipario su un’edizione intensa e memorabile, l’Associazione Finestra Jazz guarda avanti, immaginando nuovi appuntamenti tra l’autunno e l’inverno, in un percorso che non si limita alla programmazione di eventi, ma continua a coltivare l’ascolto attento e la qualità musicale che hanno reso speciale questa quindicesima edizione: dalla ricerca più intima all’esplosione dell’ensemble, dalla raffinatezza interpretativa alla pura energia del groove, in una fusione di linguaggi e sensibilità che consacra la rassegna vallese come spazio privilegiato per esplorare e cogliere le diverse anime del jazz.
