Fauna del Cilento : lo stecco (Bacillus rossius) - www.cilentano.it
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Fauna del Cilento : lo stecco (Bacillus rossius)

Il Bacillus Rossius è meglio conosciuto con il suo nome più popolare, ossia quello di insetto stecco. Questo animale appartiene alla famiglia Bacilidea e viene considerato come un piccolo simbolo del Cilento. Dalle persone del posto, viene chiamato ancora più comunemente come scippa pili, ossia strappa peli, o anche spruoccolo, che significa rametto o bastoncino. Ecco le sue caratteristiche principali. Il corpo di questo insetto è molto insolito: non vola, ricorda appunto il ramoscello di un albero. Il corpo e gli arti sono esili e lunghi, mentre sul suo capo troviamo due antenne anch’esse lunghe e sottili. Il suo colore varia dal verde al brunastro. Definito dai molti un insetto insolito, può essere assimilato a specie come la Clonopsis gallica Charpentier, anche se ha antenne più corte.

lo stecco

La capacità di adattarsi nel proprio ambiente

Il Bacillus Rossius vive sugli arbusti delle aree mediterranee e si nutre di foglie. Questo insetto appartiene all’ordine dei Fasmidi, il cui termine deriva dal greco e significa fantasma. Ha assunto una spettacolare capacità, cioè quella di sparire molto rapidamente. Si confonde con l’ambiente circostante ed è quasi impossibile da rintracciare agli occhi inesperti. Questo non è altro che un bellissimo e straordinario adattamento mimetico. Una tecnica finissima per proteggersi da pericoli ed eventuali predatori.

Lo stecco riesce ad assomigliare moltissimo a un ramoscello sia nella forma che per il colore, rivelandosi praticamente impossibile da rintracciare. In questo modo, si confonde in base allo spostamento dei ramoscelli e anche i suoi movimenti sono molto lenti. Mentre dorme o riposa, se l’insetto avverte un pericolo riesce ad immobilizzarsi e a diventare uguale a dei piccoli rametti. Con un metodo del genere, si confonde in modo perfetto con gli arbusti e l’ambiente circostante.

Spesso, quando viene catturato, questo insetto ha la capacità di rimanere perfettamente immobile a tal punto da sembrare inanimato, sembrando un vero pezzetto di legno anche nel momento del pericolo. A un certo punto, per mettersi in salvo, tende addirittura a staccare uno o più arti. Nella muta successiva, gli arti amputati ricrescono come dei germogli, seppur meno lunghi dei precedenti.

Lo stecco

La riproduzione dell’insetto stecco

La riproduzione di questo insetto è di tipo sessuale: le femmine depongono delle uova che vengono fecondate dai maschi. Molto frequente è la partenogenesi, una pratica riproduttiva che non prevede l’intervento del maschio. In pratica, le femmine producono delle uova che, pur non essendo fecondate da nessun maschio, si schiudono ugualmente. Con questa tecnica riproduttiva, le femmine riescono ad assicurare la sopravvivenza della specie.

Le loro uova sono molto particolari, dato che assomigliano molto a piccoli semini di piante. Anche in questo caso, possiamo ammirare le loro grandi capacità di mimetizzazione. Sono insetti estremamente inclini all’adattamento, vengono lasciati nel momento della deposizione sul suolo e qui avviene la loro maturazione. La larva è simile alla forma adulta.

Dove si trova questo piccolo animale

L’insetto stecco è molto diffuso nei Monti Lattari e nella Penisola Sorrentina. Nel suo ambiente è difficile individuarlo, pertanto viene osservato abbastanza raramente in natura. Nonostante ciò, i fasmidi sono degli insetti che tutti conoscono, o che quantomeno hanno visto almeno una volta nella vita. Il soprannome di scippa peli deriva dalla loro tendenza a ritrovarsi tra i capelli in occasione di una passeggiata all’aria aperta.

redazione

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