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Gli argonauti nel Cilento

La zona del Cilento, in particolar modo le sue coste, sono frutto di una serie di miti e leggende che vedono protagonisti diversi eroi ed esploratori che si sono contraddistinti per il loro carattere coraggioso e soprattutto per la loro voglia di contraddistinguersi. Scopriamo le storie degli Argonauti del Cilento, nome che deriva dall’imbarcazione sulla quale essi viaggiarono, ovvero l’Argo. Palinuro, oggi conosciuta per essere una delle maggiori frazioni di Centola a Salerno, venne chiamata in questo modo per ricordare Palinuro, ovvero il nocchiere amico di Enea che viene descritto nell’Eneide.
L’uomo, a bordo dell’imbarcazione Argo, esplorò diverse zone italiane alla ricerca di un nuovo luogo dove lui, Enea e i suoi cari potessero finalmente restare dopo la distruzione della città di Troia.
Accadde però che, durante un viaggio di ritorno, Palinuro cadde in un sonno improvviso, voluto appunto dalla divinità del sonno, che non si accorse che l’uomo cadde in mare ed essendo addormentato, perse la vita.


Questo fu quello che venne stabilito in un primo momento ma, in realtà, l’esploratore era ancora vivo, in quanto riuscì improvvisamente a svegliarsi e per evitare di perdere la vita in mare, riuscì nell’impresa di raggiungere la costa. Per sua sfortuna, però, quest’area era già abitata dalle popolazioni locali che, vedendo la presenza di un estraneo, temettero che si potesse trattare di un invasore proveniente da un altro regno e per tale motivo l’uomo venne ucciso.
Il suo corpo non fu oggetto di una sepoltura ma, al contrario, venne lasciato sotto il sole cocente, tramutandosi in un banchetto per gli animali che si trovavano in quella zona.
Quando Enea andò alla ricerca del suo caro amico e nocchiere, non riuscì a trovarlo e questo creò una sorta di sconforto nell’uomo che solamente durante il suo viaggio negli Inferi ebbe le risposte che stava cercando.
Lo spirito di Palinuro ebbe la fortuna di incontrare l’eroe e gli spiegò quanto accaduto: la sua richiesta fu molto semplice, ovvero quella di trovare le sue spoglie mortali, o comunque i resti, per dargli una degna sepoltura che gli avrebbero permesso di poter raggiungere la gloria nei cieli e abbandonare quell’ambiente a lui ostile.
Enea riuscì in tale impresa e questo permise al suo amico di poter abbandonare gli abissi infernali nei quali era sprofondato e riposare in pace.

Una seconda leggenda legata alla figura di Palinuro è da ricercare invece nella creazione delle prime mura della città.
Secondo quanto venne narrato, infatti, la popolazione del luogo venne colpita da una pestilenza e molti credettero che quella fu una punizione divina in quanto gli Dei volevano punire coloro che, in tempi remoti, uccisero Palinuro lasciandolo sulla costa a morire.
Per placcare l’ira degli Antichi Dei, venne creata la città di Palinuro e un santuario, presente in una delle grotte della città, per ricordare questa figura mitologica.

Le imprese di Giasone e gli Argonauti

Una seconda storia che viene tramandata dalla popolazione del Cilento e che riguarda gli Argonauti è quella di Giasone e dei cinquanta condottieri esploratori che decisero di salpare a bordo della nave Argo alla ricerca di nuove conquiste. La prima di queste venne effettuata nelle terre della Colchide, alla ricerca di diversi tesori: i condottieri riuscirono nella loro impresa seppur molti di loro persero la loro vita durante le tante epiche battaglie che ebbero luogo nell’attuale costa della Georgia.
Durante il viaggio di ritorno, come narrato nei racconti, Giasone e gli esploratori non riuscirono a tornare subito presso la loro terra natale ma, al contrario, proprio come accaduto a Ulisse, il gruppo di esploratori dovette affrontare svariate avventure e lotte prima di riuscire nella loro impresa.
Le varie aree che sono descritte nel poema Le Argonautiche sono quelle della costa del mar Tirreno: solamente dopo aver affrontato diverse avventure il gruppo, sempre a bordo della fidata nave Argo, riuscì nell’impresa di tornare a casa e ricongiungersi con i propri cari.

Le leggende che riguardano il Cilento sono quindi molteplici e ognuna di esse viene tramandata di generazione in generazione in quanto appartiene a una parte culturale dell’intera area italiana, che con gelosia continua a custodirla.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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