Quindici anni dopo il devastante terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009, la città ha compiuto passi significativi verso la rinascita e il rinnovamento. Un simbolo potente di questa trasformazione è la nomina di L’Aquila come Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2026. Questa designazione rappresenta non solo un riconoscimento del ricco patrimonio storico e culturale della città, ma anche della resilienza e dello spirito di comunità dei suoi abitanti. La nomina fu annunciata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, come una celebrazione dell’identità e della storia di L’Aquila, oltre che un’opportunità per ricostruire il tessuto sociale attraverso la cultura.
L’Aquila riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per supportare la realizzazione degli obiettivi delineati nel progetto di candidatura, che mira a esporre la ricchezza culturale della città e le sue prospettive di sviluppo futuro. Il progetto, intitolato “L’Aquila Città multiverso”, punta a sperimentazioni artistiche ambiziose e a un modello di rilancio socio-economico a base culturale, che segue gli assi della Nuova Agenda Europea della Cultura: coesione sociale, salute pubblica e benessere, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale.
Il terremoto dell’Aquila del 2009 ha colpito un’ampia area dell’Italia centrale, interessando numerosi comuni in diverse province. La lista dei comuni maggiormente colpiti, definiti nel “cratere sismico”, comprende un vasto numero di località distribuite tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
In Abruzzo, tra i comuni colpiti ci sono stati, tra gli altri, L’Aquila, Campotosto, Castel del Monte, e Pizzoli nella provincia dell’Aquila, oltre a diverse località nelle province di Teramo e Pescara, come Arsita e Montorio al Vomano in provincia di Teramo, e Brittoli e Bussi sul Tirino in provincia di Pescara..
Nel Lazio, i comuni colpiti includono Accumoli, Amatrice, e Leonessa, tutti in provincia di Rieti, che hanno subito gravi danneggiamenti a causa del sisma (Osservatorio Sisma).
Il terremoto dell’Aquila del 2009 ha colpito un’ampia area dell’Italia centrale, interessando numerosi comuni in diverse province. La lista dei comuni maggiormente colpiti, definiti nel “cratere sismico”, comprende un vasto numero di località distribuite tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
In Abruzzo, tra i comuni colpiti ci sono stati, tra gli altri, L’Aquila, Campotosto, Castel del Monte, e Pizzoli nella provincia dell’Aquila, oltre a diverse località nelle province di Teramo e Pescara, come Arsita e Montorio al Vomano in provincia di Teramo, e Brittoli e Bussi sul Tirino in provincia di Pescara (Edilportale).
Nel Lazio, i comuni colpiti includono Accumoli, Amatrice, e Leonessa, tutti in provincia di Rieti, che hanno subito gravi danneggiamenti a causa del sisma (Osservatorio Sisma).
Le Marche hanno visto numerosi comuni interessati, tra cui Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, Camerino in provincia di Macerata, e Norcia in provincia di Perugia, quest’ultimo anche se geograficamente situato in Umbria, ma storicamente e culturalmente legato alle Marche. In Umbria, sono stati colpiti comuni come Norcia e Cascia in provincia di Perugia, rivelando l’ampio raggio di azione del terremoto e le sue gravi conseguenze sul patrimonio culturale e sociale delle aree interessate.
Il terremoto dell’Aquila del 2009 ha causato la tragica perdita di 309 vite umane
