Il Governo ha introdotto importanti novità per quanto riguarda l’imposta di successione e donazioni a partire dal 2024. Ecco un riepilogo delle modifiche principali:
Imposta di Successione: La nuova normativa prevede modifiche significative nella tassazione delle eredità. Le soglie per l’obbligo di pagamento dell’imposta sono state mantenute al 4% per i familiari diretti e il coniuge con una franchigia di un milione di euro, al 6% per i parenti fino al quarto grado con una franchigia di 100.000 euro per fratelli e sorelle, e all’8% per tutti gli altri soggetti. È interessante notare che per gli eredi disabili, la franchigia è aumentata a un milione e mezzo di euro. Una novità rilevante è l’eliminazione delle donazioni effettuate in vita dal calcolo della base imponibile per la successione, così come l’abolizione del cosiddetto “coacervo successorio”.
Coacervo Successorio e Donativo: La circolare ha dichiarato superato l’istituto del coacervo “successorio”, il quale non può più essere applicato né per determinare le aliquote d’imposta né ai fini del calcolo delle franchigie. È stato mantenuto, invece, il coacervo “donativo”, relativo alle donazioni effettuate in precedenza, ma si dovrà utilizzare il nuovo modello per la dichiarazione di successione.
Donazioni: La legge di bilancio 2024 ha introdotto un cambiamento significativo per le donazioni, abolendo l’azione di restituzione. Ciò implica una minore protezione per gli eredi legittimari, ma maggiore sicurezza per i terzi acquirenti. L’abolizione dell’azione di restituzione previene che gli eredi legittimari possano sottrarre il bene al terzo acquirente, una modifica che mira a stabilizzare il mercato immobiliare riducendo l’incertezza legale su beni trasferiti tramite donazione.
Agevolazioni e Calcolo dell’Imposta: Vi sono agevolazioni previste per la prima casa, con imposte ipotecarie e catastali fissate in una misura fissa di 200 euro ciascuna, indipendentemente dal valore dell’immobile, a condizione che l’immobile soddisfi i criteri per ottenere i benefici della prima casa. Per quanto riguarda il calcolo dell’imposta di successione, questo comprende la revisione dell’importo della rendita catastale aumentata del 5% e moltiplicata per coefficienti specifici a seconda della categoria catastale dell’immobile (PMI).
La disciplina delle liberalità, con le recenti modifiche introdotte, prevede che l’accertamento delle cosiddette liberalità indirette possa essere condotto solo laddove l’esistenza di tali trasferimenti emerga da dichiarazioni fornite dall’interessato nel contesto di procedimenti volti all’accertamento di tributi. Ciò significa che solo se nell’ambito di indagini fiscali l’interessato ammette di aver effettuato trasferimenti che possono essere interpretati come liberalità indirette, queste possono essere soggette a tassazione. Per queste operazioni si applica un’aliquota del 8%.
In aggiunta, è stata introdotta una norma che prevede l’esclusione dalla tassazione delle cosiddette “liberalità d’uso”. Questo termine si riferisce a donazioni di beni o somme di denaro di valore modesto, realizzate nell’ambito delle normali relazioni sociali, familiari o di cortesia, che non costituiscono quindi un arricchimento significativo per il beneficiario. L’esclusione di tali donazioni dalla tassazione mira a riflettere la prassi e l’intenzione di non gravare su scambi minori che avvengono quotidianamente nella vita sociale e familiare.
Queste modifiche rientrano in un quadro più ampio di riforma delle tasse di successione e donazione, con l’obiettivo di semplificare il sistema tributario in quest’area, promuovere la trasparenza e ridurre le possibilità di elusione fiscale, mantenendo al contempo una certa equità nel trattamento delle trasmissioni patrimoniali.
