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La calcatreppola

La Calcatreppola, scientificamente chiamata Eryngium, è una pianta erbacea perenne appartenente al genere delle piante. Il suo nome potrebbe derivare dalla parola “erinaceus”, che richiama il riccio, o da “eruma”, che significa difesa, a causa delle foglie spinose caratteristiche del genere. La specie prende il nome dal colore bluastro-violetto dell’infiorescenza, che dona un tocco di eleganza al suo aspetto. La Calcatreppola ha un fusto eretto e ascendente, con un peculiare andamento zigzagante. Può raggiungere un’altezza massima di 70 cm e assume una colorazione azzurro-violetta nella parte superiore e verde scuro alla base. Nei soggetti più sviluppati, il fusto può diventare legnoso alla base e si ramifica formando pannocchie fiorali. Ogni rametto termina con un capolino fiorale, che aumenta ulteriormente il fascino della pianta.

Le foglie della Calcatreppola sono coriacee, con picciolo breve. Le foglie basali sono dotate di guaina che avvolge il fusto al posto del picciolo. Presentano segmenti lobati, che terminano con una spina. Le foglie cauline sono più ridotte e hanno anche bordi spinosi. Sia le foglie basali che quelle cauline sono caratterizzate da una guaina larga.

L’infiorescenza della Calcatreppola è composta da ombrelle contratte in capolini ovoidi di circa un centimetro. Le brattee che costituiscono l’involucro sono lunghe, lineari, pungenti e di colore violetto. Le bratteole dell’involucretto, a protezione di ogni singolo fiore, sono triforcate nelle esterne e disposte in modo embricato.

I fiori della Calcatreppola sono ermafroditi, pentameri e di dimensioni molto ridotte, intorno ai 2 mm. Il calice è composto da 5 sepali, mentre i petali sono quasi inesistenti. Gli stami sono 5, mentre l’ovario è infero e bicarpellare. Gli stili, inseriti alla base in un ingrossamento chiamato stilopodio, rimangono nel frutto.

La Calcatreppola fiorisce da giugno ad agosto e si riproduce principalmente tramite insetti impollinatori. Il suo frutto è un achenio spinescente di circa 5 mm. Questa pianta, che si incontra in quasi tutte le spiagge del Cilento, è comune in tutta la penisola italiana, ad eccezione della Sardegna e della Valle d’Aosta. Si trova prevalentemente in prati magri, pascoli aridi, zone sassose e assolate. La Calcatreppola predilige suoli ricchi di calcio e può essere rinvenuta dal piano fino a un’altitudine di 1600 metri sul livello del mare.

Le sue radici sono impiegate in ambito farmaceutico per le proprietà diuretiche, spasmolitiche, galattofughe e sudorifere. In cucina, la radice può essere consumata dopo una lunga bollitura. Inoltre, questa pianta è apprezzata nel giardinaggio per le sue ombrelle che mantengono a lungo il loro colore, rendendola adatta alle composizioni floreali secche.

In conclusione, la Calcatreppola è una pianta affascinante, grazie alla sua elegante infiorescenza e alle foglie spinose. Con le sue caratteristiche uniche, si fa notare negli ambienti naturali, nei giardini e persino nell’arte.

redazione

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