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Palinuro: la Molpa

Il patrimonio storico è senza dubbio uno dei maggiori punti di forza del Bel Paese, eredità lasciata dalle molteplici dominazioni e popolazioni che, nel corso dei secoli, si sono susseguite nell’esprimere la loro egemonia sull’intero territorio nazionale. Ancora oggi, infatti, esistono numerose testimonianze a cielo aperto venute alla luce grazie a grandi scavi archeologici che attestano l’antica presenza di città o realtà abitative che, un tempo, avevano un ruolo cruciale nell’economia del Paese. In questo, la Campania pullulava di centri abitati oggetto di studio ancora oggi da parte degli esperti: uno di questi è Molpa, antichissima cittadina esistita in epoca greca, romana e medievale. Analizziamo alcuni suoi cenni storici, nonché alcuni fatti realmente accaduti che si celano dietro la sua edificazione, in questa interessante guida!

Le origini di Molpa: etimologia e fondazione

Secondo alcuni studi, le origini della denominazione Molpa di un antico centro abitato ubicato in Campania nei paraggi dell’attuale Capo Palinuro e al di sopra di un’altura solcata dal passaggio dei fiumi Lambro e Mingardo affondano le loro radici nella mitologia greca: Molpé, infatti, era il nome di una sirena figlia di Acheloo che i Greci utilizzavano per indicare il fiume Lambro e la zona nella quale si estendeva la sua foce.


Secondo altri linguisti, il nome Molpa deriva da un antico termine che probabilmente significava “altura” o “voragine” e sarebbe la stessa origine di altre città del Sud Italia, come Amalfi, Molfetta e Melfi.
Le primissime tracce di Molpa risalgono al 540 a.C., quando la popolazione degli Ioni provenienti dalla cittadina di Focea fondarono il suo originale insediamento dopo aver costruito Elea.
Tuttavia, alcuni studi e scavi archeologici hanno evidenziato come la zona di Molpa fosse abitata in periodi antecedenti alla fondazione degli Ioni e, molto probabilmente, dai Tirreni; questo risulta essere evidente dalle tracce di utensili in ossidiana ritrovati nella zona che fanno pensare ad un già esistente commercio tra la Campania e le isole Eolie, terra di provenienza di questo pregiato materiale.
Oltre a ciò, nelle grotte immediatamente sottostanti l’antico centro abitato di Molpa sono state ritrovate ossa umane e resti di selce, ad indicare che con ogni probabilità la zona era abitata anche in epoca quaternaria.

Molpa in epoca greca, romana e medievale

Durante la dominazione dei Greci, Molpa era unita al villaggio di Palinuro e costituiva, insieme ad esso, la polis Pal-Mol; tuttavia, questa antica realtà abitativa era alle dipendenze della ricca Sibari, la quale esercitava una certa autorità sotto l’aspetto amministrativo.
Il periodo greco fu per Molpa un lasso di tempo molto florido: ciò è evidente dai ritrovamenti di numerosi utensili e monili, ma anche di tracce di un’antica acropoli e di fortificazioni derivanti da uno stato di assoluta forza economica.
Tuttavia, nel 510 a.C., la polis fu abbandonata, probabilmente a causa di un’epidemia che ne decimò la popolazione.
Ciò nonostante, il suo centro abitato fu rifondato dai Romani grazie alla sua posizione strategica che consentiva loro di avvistare con facilità l’eventuale arrivo di flotte cartaginesi.
In seguito, Molpa venne anche selezionata come residenza estiva di molti patrizi, arrivando ad essere anche il luogo dove l’imperatore Massimiano soggiornò per un lasso di tempo grazie alla bellezza naturalistica del luogo.
La triste decadenza di Molpa avvenne solo in epoca medievale, a causa della presa della città dapprima da parte degli Ostrogoti, alla quale fece seguito la totale distruzione del centro abitato per mano bizantina. Nel XI secolo, i Normanni rifondarono nuovamente Molpa costruendola sullo stesso colle; tuttavia, non passò molto prima che venisse invasa dai Saraceni, evento che portò alla costruzione di una cinta muraria e del Castello della Molpa, una rocca difensiva i cui resti sono ancora oggi visitabili.
Fino al 1189, i Normanni tennero in mano le redini di Molpa e la sua amministrazione, fino a quando essa non passò sotto il controllo degli Svevi nel 1268, ai quali succedettero gli Angioini fino al 1435.
La popolazione angioina ebbe a cuore l’integrità di Molpa e la rinforzarono ulteriormente potenziando le fortificazioni già esistenti, lavori che risultarono essere vincenti nella continua battaglia agli Aragonesi.
Tuttavia, una nuova scorribanda dei pirati Saraceni misero in ginocchio la città che, nel 1464, capitolò del tutto, venendo rasa al suolo non prima che i suoi abitanti venissero resi schiavi e che chi riuscì a fuggire fosse costretto a rifugiarsi nei comuni vicini di Pisciotta e Centola, evento che decretò la fine definitiva del centro abitato campano.
Circa un secolo più tardi, nel 1554, il territorio nel quale sorgeva Molpa venne acquistato dal nobile spagnolo Martinez de Leyna, capitano delle galee del Regno di Napoli, il quale fece costruire diverse torri costiere in modo tale da offrire protezione alla popolazione e ai naviganti.
Oggi, ne rimangono solo alcuni resti ancora visibili ma perlopiù informi.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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