
Salviamo il dialetto cilentano – giornate itineranti nei borghi
“Salviamo il dialetto cilentano” è un format dedicato alla valorizzazione dei dialetti
cilentani e agli autori locali di ogni età, che con le loro opere cercano di esprimere le
proprie emozioni in dialetto e allo stesso tempo ne conservano la memoria. Esso ha lo
scopo di attuare l’articolo 3 del programma “Europa creativa 2021-2027”, relativo al
sostegno dei settori culturali e creativi dei Paesi dell’UE, che sancisce la salvaguardia, lo
sviluppo e la promozione della diversità culturale e linguistica dell’UE e del patrimonio
culturale. Partendo dalla differenza di Carmine Abate tra “lingua del cuore” e “lingua del
pane”, questo format nasce con l’intenzione di far comprendere come i dialetti siano le
nostre “lingue del cuore”, cioè i codici linguistici che abbiamo appreso durante l’infanzia
e usiamo quotidianamente in famiglia, nelle relazioni sociali informali e per esprimere le
nostre emozioni viscerali, cioè la rabbia, la gioia, l’amore e la nostalgia. I dialetti
cilentani, in modo particolare, sono i più complessi a livello strutturale di tutta la
Campania, discostandosi dal modello linguistico napoletano per molti aspetti, in
particolare a causa di un maggiore livello di conservazione delle vocali atone, per le quali
in posizione finale è molto diffuso un sistema a quattro fonemi di tipo toscano. Inoltre,
nel Basso Cilento occorrono sistemi vocalici misti e di difficile classificazione, secondo
le categorie fissate da Giovambattista Pellegrini nel 1977, cioè vi sono sistemi di tipo
siciliano, galloitalico, panromanzo e marginale, cioè di tipo rumeno. Una situazione così
complessa merita di essere attenzionata non solo dagli studiosi di Linguistica e
dialettologia italiana, ma anche dalle persone semplici in chiave divulgativa, al fine di
comprendere l’importanza della tutela del patrimonio linguistico locale come un bene
immateriale di tutti. Questo format mira a organizzare eventi in tutti i paesi del Cilento
basati sulla discussione di usi e costumi cilentani tradizionali, sulla lettura di opere in
poesia o in prosa in dialetto locale, sulla visita guidata di paesaggi con toponimi specifici
e musei della civiltà contadina e sul recupero di piatti tipici che veicolano riferimenti
onomastici particolari. Il format nasce da un’idea condivisa di scrittori, attori, artisti e
amanti degli usi e dei costumi cilentani e mira a riscoprire la storia locale attraverso la
divulgazione di documenti d’archivio, l’antropologia, la gastronomia, la fitoterapia e
l’archeologia mediante il potente mezzo delle lingue locali, la massima espressione
dell’identità di un popolo. Per questi obiettivi il progetto si avvale della collaborazione di
Enti, Comuni e Associazioni culturali: il Comune di Vallo della Lucania, l’Istituto
musicale Goitre e l’omonima associazione di Vallo della Lucania, la Comunità montana
“Gelbison e Cervati” e Kairòs, canale youtube di cultura giovanile e cilentana del
presentatore Angelo Cortazzo di Cannalonga
(https://youtube.com/@c.c.i.cortazzo?si=xB3zpzhovLRJo8wX). L’immagine usata come
icona del format è un quadro di Mario Romano, famoso artista di Gioi, e rappresenta
alcuni contadini in pieno mese di luglio alle prese con la raccolta delle spighe di grano
per la mietitura e la trebbiatura nelle campagne del Cilento interno. In primo piano si vede
un bambino intento alla lettura e sullo sfondo il Monte Stella, che nel X secolo era
chiamato Monte de Cilento, da cui muove l’attuale toponimo.
Terza giornata a S. Barbara di Ceraso
Il terzo appuntamento del format sarà a S. Barbara di Ceraso domenica 8 giugno 2025
alle ore 18, presso il bar centrale del paese (Euro Bar, in via Del Cenobio SNC) e sarà
l’occasione per valorizzare le frazioni di Ceraso. Dopo i saluti istituzionali del
vicesindaco di Ceraso, Antonio Cerullo, nella prima parte della giornata, Luigi Leuzzi,
psichiatra e antropologo, presenterà uno dei suoi ultimi volumi, dal titolo Il Cilento che
resta, uno sprone per rivalutare il patrimonio immateriale e materiale del territorio. In
seguito, il linguista Aniello Amato parlerà del rapporto fra lingua e dialetto nella società
italiana contemporanea, mentre l’architetto Remigio Cammarano si occuperà del dialetto
nella toponomastica locale di Ceraso. Nella seconda parte della giornata, Anna Fatigati,
regista della compagnia “In Scena!” di Cannalonga, grazie a un manipolo di attori porterà
in scena alcuni sketch teatrali, estrapolati da due commedie di Lucia Paolino, presidente
della Pro Loco di Ceraso. In seguito, ci sarà un reading di opere teatrali scritte da Simona
Ferolla, a cura di Diana Nese. Alla fine, i proprietari del bar ospitante presenteranno dei
piatti poveri della tradizione contadina, che potranno essere consumati dai partecipanti.
La serata sarà allietata dagli interventi musicali di Antonietta Speranza (voce), Giacomo
Rodio (fisarmonica) e Maurizio Rodio (chitarra); inoltre, sarà presentata da Angelo
Cortazzo e moderata dalla scrittrice Antonella Casaburi. Nella sala saranno esposte alcune
tele realizzate da Assunta Giordano.
Programma
Saluti istituzionali di Antonio Cerullo, vicesindaco di Ceraso
Luigi Leuzzi, psichiatra e antropologo – Il Cilento che resta
Aniello Amato, linguista – Lingua e dialetto nella società italiana contemporanea
Remigio Cammarano, architetto – Il dialetto nella toponomastica locale
Sketch teatrali a cura di Anna Fatigati dalle opere di Lucia Paolino, presidente della Pro
Loco di Ceraso
Reading delle opere teatrali di Simona Ferolla, a cura di Diana Nese
Presenta Angelo Cortazzo e modera Antonella Casaburi – scrittrice
Interventi musicali e canori a cura di Antonietta Speranza (voce), Giovanni Rodio
(chitarra) e Giacomo Rodio (fisarmonica)
Saranno esposte opere d’arte di Assunta Giordano
La serata si svolgerà presso “Euro bar” in via Del Cenobio a S. Barbara di Ceraso
