
Le ricette di ieri per far rivivere tradizioni e genuinità insieme, ma soprattutto un’ idea per far crescere l’ economia locale ed il commercio ( il cervello dello sviluppo)grazie all’ arte e la tradizione culinaria .
Ci sono ricette e preparazioni dimenticate in nome della modernità, ma voglio ricordare alcune ricette perché fanno parte della storia e della tradizione di alcune realtà cilentane.
Per fare questa unione, ricordi e attualità ho chiesto la collaborazione di persone con la dovuta esperienza e conoscenza, ebbene posso dire che c’è sempre da imparare da persone così.
Iniziamo a parlare e rivivo così una realtà diversa, piena di vita ,valori e comportamenti che sono andati perduti e abbandonati in nome della sfiducia nello sviluppo locale e nelle potenzialità presenti in un territorio ricco e sapiente.
La famiglia, la pace la serenità di queste persone è unica, ma la loro umanità e umiltà è come un faro che ti guida e illumina.
Ma stavolta io mi soffermo a parlare di alcune ricette che fanno grandi le tradizioni e le culture passate che non torneranno più, ma che potrebbero essere sfruttate per creare location a tema, semplicemente grandi e senza tempo.
Inizio con il soffritto la cui preparazione è semplice ma che richiede competenza e tempo, si parte dagli ingredienti, bisogna scegliere la carne di capra o vitello (polmone , fegato,milza, rene e cuore)si taglia a pezzi e si mette nella pentola e si fa cuocere con un po’ di acqua per 30 minuti.
Una volta cotta si taglia a pezzi più piccoli e si aggiunge all’ olio evo rigorosamente cilentano ,e si lascia soffriggere insieme alla cipolla e vino bianco, poi si aggiunge il sugo di pomodoro fatto in casa e si lascia cuocere a fuoco lento, mescolandolo spesso fino alla cottura della carne circa 90 minuti,bisogna consumarlo caldo,il risultato è un capolavoro.
Provate ad aggiungere il peperoncino oppure a metterlo in un panino in compagnia di un bicchiere di vino rosso.
Passo ad un ‘altra ricetta:I fiori di zucca impanati e fritti che sono una goduria, la ricetta della signora Antoniella è da incorniciare.
Ingredienti: fiori di zucca, farina formaggio , origano e uova
Preparazione: Si prepara l’ impasto con farina formaggio e uova ed un pizzico di origano, quindi i fiori di zucca vengono fatti a pezzetti e messi nell’ impasto e poi fritti.
Il risultato è di grande valore sia per la sua soffice dolcezza che per il gusto intenso e la facile digeribilità , è una delizia.
Altre ricette che mi preme ricordare sono: la trippa,il fegato di maiale con il peritoneo (la rete),il coniglio ripieno, i moglitieddi, la tasca di carne di vitello ripiena e la carne di capra bollita infine i fusilli con carne di castrato e per colazione una prelibatezza: la ricotta calda sulla frisella di pane duro.
Queste sono sono solo alcune ricette povere che testimoniano che i tempi passano ,ma certe tradizioni restano nel cuore e sono sempre da promuovere ,per scoprire poi che questa è un ‘alimentazione nutriente e al tempo stesso genuina e salutare.
Sfruttare la tradizione significa anche creare reddito con poca spesa e tanta resa, superando lo scetticismo e l’ immobilismo.
