
“Salviamo il dialetto cilentano” è un format dedicato alla valorizzazione dei dialetti cilentani e agli autori locali di ogni età, che con le loro opere cercano di esprimere le proprie emozioni in dialetto e allo stesso tempo ne conservano la memoria. Il quarto appuntamento del format sarà a Novi Velia sabato 9 agosto 2025 alle ore 20:30, presso la biblioteca “Berardino Guida” nell’ex chiesa dell’Annunziata, e sarà l’occasione per celebrare il “paese della musica popolare”. L’evento è stato voluto dalla Pro Loco di Novi, guidata da Maurizio Musto, ed è inserito nel programma “Estate novese”. Rispetto agli appuntamenti precedenti, stavolta non ci sarà una divisione dei vari interventi in sezioni separate, ma gli artisti e i relatori si alterneranno in modo coinvolgente. I relatori saranno Aniello Amato, Pantaleo Palladino e Angelo Iannuzzi. La parte dedicata alle poesie sarà curata dai lettori Pasquale Alario, Lucia Guida – in ricordo del padre, Berardino Guida – Nicola Maiese, Giorgio Positano e Nello Romaniello. Gli sketch teatrali saranno portati in scena dalle seguenti compagnie: “Salviamo il dialetto cilentano”, guidata da Anna Fatigati e “Amici per caso”, diretta da Elia D’Angelo. La parte musicale e canora sarà condotta da I figli di Maria (Arturo e Modestino Ricchiuti), Anella Filpi, Alberto Guzzo e Oreste Positano. Infine, ci sarà un momento conviviale, curato dalla Pro Loco di Novi. La serata sarà presentata da Angelo Cortazzo, presidente di Kairòs, e moderata dalla scrittrice Antonella Casaburi.
Programma
Presenta Angelo Cortazzo
Modera Antonella Casaburi
Relatori
Pantaleo Palladino, medico e studioso dei dialetti locali
Aniello Amato, linguista
Angelo Iannuzzi, storico
Interventi poetici a cura di Pasquale Alario, Lucia Guida, Nicola Maiese, Giorgio Positano, Nello Romaniello
Sketch teatrali portati in scena dalle seguenti compagnie:
“Salviamo il dialetto cilentano”, guidata da Anna Fatigati
“Amici per caso”, diretta da Elia D’Angelo
Sezione musicale e canora curata da I figli di Maria (Modestino e Arturo Ricchiuti), Anella Filpi, Alberto Guzzo e Oreste Positano
Momento conviviale curato dalla Pro Loco, guidata da Maurizio Musto
Le ragioni del format “Salviamo il dialetto cilentano”
Il format ha lo scopo di attuare l’articolo 3 del programma “Europa creativa 2021-2027”, relativo al sostegno dei settori culturali e creativi dei Paesi dell’UE, che sancisce la salvaguardia, lo sviluppo e la promozione della diversità culturale e linguistica dell’UE e del patrimonio culturale. Partendo dalla differenza di Carmine Abate tra “lingua del cuore” e “lingua del pane”, questo format nasce con l’intenzione di far comprendere come i dialetti siano le nostre “lingue del cuore”, cioè i codici linguistici che abbiamo appreso durante l’infanzia e usiamo quotidianamente in famiglia, nelle relazioni sociali informali e per esprimere le nostre emozioni viscerali, cioè la rabbia, la gioia, l’amore e la nostalgia. I dialetti cilentani, in modo particolare, sono i più complessi a livello strutturale di tutta la Campania, discostandosi dal modello linguistico napoletano per molti aspetti, in particolare a causa di un maggiore livello di conservazione delle vocali atone, per le quali in posizione finale è molto diffuso un sistema a quattro fonemi di tipo toscano. Inoltre, nel Basso Cilento occorrono sistemi vocalici misti e di difficile classificazione, secondo le categorie fissate da Giovambattista Pellegrini nel 1977, cioè vi sono sistemi di tipo siciliano, galloitalico, panromanzo e marginale, cioè di tipo rumeno. Una situazione così complessa merita di essere attenzionata non solo dagli studiosi di Linguistica e Dialettologia italiana, ma anche dalle persone semplici in chiave divulgativa, al fine di comprendere l’importanza della tutela del patrimonio linguistico locale come un bene immateriale di tutti. Questo format mira a organizzare eventi in tutti i paesi del Cilento basati sulla discussione di usi e costumi cilentani tradizionali, sulla lettura di opere in poesia o in prosa in dialetto locale, sulla visita guidata di paesaggi con toponimi specifici e musei della civiltà contadina e sul recupero di piatti tipici che veicolano riferimenti onomastici particolari. Il format nasce da un’idea condivisa di scrittori, attori, artisti e amanti degli usi e dei costumi cilentani e mira a riscoprire la storia locale attraverso la divulgazione di documenti d’archivio, l’antropologia, la gastronomia, la fitoterapia e l’archeologia mediante il potente mezzo delle lingue locali, la massima espressione dell’identità di un popolo. Per questi obiettivi il progetto si avvale della collaborazione di Enti, Comuni, Pro Loco e associazioni culturali: il Comune di Vallo della Lucania, l’Istituto musicale Goitre e l’omonima associazione di Vallo della Lucania, la Comunità montana “Gelbison e Cervati” e Kairòs, canale youtube di cultura giovanile e cilentana del presentatore Angelo Cortazzo di Cannalonga (https://youtube.com/@c.c.i.cortazzo?si=xB3zpzhovLRJo8wX). L’immagine usata come icona del format è un quadro di Mario Romano, famoso artista di Gioi, e rappresenta alcuni contadini in pieno mese di luglio alle prese con la raccolta delle spighe di grano per la mietitura e la trebbiatura nelle campagne del Cilento interno. In primo piano si vede un bambino intento alla lettura e sullo sfondo il Monte Stella, che nel X secolo era chiamato Monte de Cilento, da cui muove l’attuale toponimo.
