Di Giuseppe Giardullo
Antonio Lanzetta torna ancora una volta nella Bottega di Jepis a Caselle in Pittari, precisamente nella sua
parte “alfa”, ormai trasformata in una libreria per parlare del suo libro “Luna rosso sangue“. Tra l’odore della carta stampata e un velo di polvere che ricopre i libri disposti sugli scaffali a corredo dell’arredamento, l’autore salernitano, tradotto in diversi paesi europei, ha presentato il suo nuovo libro ambientato nella provincia di Salerno, nel paese immaginario di Rocca, dove si consumano delitti e si intrecciano le vite di due fratelli segnati dal destino.
In una comunità che ha scelto di tacere, la vicenda si dipana fino a una conclusione inevitabile, volente o nolente Lanzetta si muove abilmente tra il thriller, il gotico e il campanilismo, ispirato dalla letteratura americana che, a suo modo, ha reinterpretato in chiave originale e unica. Il dibattito con il pubblico è stato molto interessante, caratterizzato da un botta e risposta vivace, a tratti provocatorio, che ha toccato temi che sono andati oltre la narrazione del libro, arrivando a parlare di editoria moderna e di soluzioni per
valorizzare gli scrittori contemporanei.
Alcune pagine del libro sono state lette, su indicazione dell’autore, da alcuni presenti che le hanno interpretate con il giusto pathos. Molto pertinenti anche gli interventi del libraio-narratore Jepis e del professor Vincenzo Moretti, che, come veri pigmalioni, hanno stimolato Lanzetta in un confronto
rispettoso, anche quando le opinioni si scontravano.
Per cogliere appieno l’atmosfera della serata bisognava esserci in maniera da apprezzarne l’effetto che ha suscitato nei presenti.