
Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, ha affermato, durante l’audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera che nei Campi Flegrei è in corso un altro sciame sismico. Attualmente, è impossibile prevedere la durata di questa crisi di bradisismo. Doglioni ha anche affermato che l’Ingv è fortemente impegnato nel monitorare la situazione e che c’è massima attenzione da parte dell’istituto.
“Lo scenario meno critico è una situazione analoga alla crisi del 1982-84”, una crisi bradisismica che “è durata 2 anni poi si è fermata”, mentre “al momento lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo”, del 1538, la più recente delle oltre70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei. Un evento molto diverso da quello avvenuto 39.000 anni fa, quando l’eruzione liberò oltre 400 metri cubi di materiale. Nel caso di un’eruzione, ha aggiunto il presidente dell’Ingv, “non sappiamo né quando né dove, potrebbe avvenire e, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale”. In ogni caso “è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo” (fonte: Ansa).