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L’antica (ed ora distrutta) Policastro, Salerno

Nella provincia di Salerno esiste un paese popoloso e ricco di storia. Parte del comune dell’attuale Santa Marina, Policastro conta ad oggi circa 2000 abitanti i quali accolgono nel periodo turistico migliaia di visitatori. Il motivo di tale afflusso è legato alle origini dell’antica Policastro, ora distrutta che però ha conservato nei suoi muri e sulle sue strade storie che possono essere ancora raccontate.
Oggi Policastro rappresenta un punto di riferimento per coloro che desiderano visitare la costa tirrenica, in particolare le località che si stagliano sul golfo che prende il suo nome. Le città di Villammare e Capitello sono velocemente raggiungibili e offrono per gli amanti del mare tutto ciò che si richiede da località balneari.

Percorriamo l’antica Policastro

Nel passato paesi e città dovevano per forza essere delle basi strategiche sia dal punto di vista commerciale che bellico e i terreni che prevedevano la vicinanza con un fiume erano privilegiati. Così è stato per l’antica Policastro la quale ha avuto i suoi natali perchè molto vicina al fiume Bussento. Policastro è stata ben presto colonizzata dall’impero greco a causa della sua posizione strategica in relazione alle città che si affacciavano sugli importanti porti commerciali dello Stretto di Messina. Anche il Golfo di Taranto era accessibile dalla città perchè collegato con il fiume Siris. Ben presto con l’avvicendarsi dell’impero romano l’attuale Policastro prese il nome nel secondo secolo a.c. del fiume che la circondava il Bussento e si chiamò Buxentum. Co il passare dei secoli e con l’espandersi della cultura bizantina si diede spazio alle grandi opere architettoniche e Buxentum vide il sorgere nel seicento di un importante castello e con questa dominazione la città prese il nome attuale di Policastro.

Da questo momento storico la città affronta diverse traversie che la portarono a sopportare le scorribande dei pirati saraceni i quali saccheggiarono i beni dei cittadini i quali si ritrovarono sul lastrico. Grazie alla vicinanza con i porti sopra menzionati e agli scambi commerciali intensi il popolo si riprese velocemente e Policastro divenne oggetto del desiderio dei re di Sicilia. In particolare i Guiscardo intervennero per rendere più sicura da una parte e attraente dal punto di vista artistico la città di Policastro.
Purtroppo tra il 1100 e il 1300 l’instabilità politica della zona coinvolse la città di Policastro dovette subire un cambio di dominazione infatti gli Angioini si appropriarono della città rendendola ulteriormente sicura e accelerando l’ampliamento del suo porto commerciale.

Policastro distrutta più volte ma sempre risorta

Dal 1300 in poi prima i genovesi e poi i pirati turchi distrussero in più riprese le difese della città mettendola sempre a ferro e fuoco. Tutte le volte però Policastro risorgeva, prima la famiglia Sanseverino e poi la forza di volontà dei suoi cittadini diedero sempre nuova vita a alla città. La sua prosperità divenne evidente fino agli inizi del 1800 quando le truppe francesi decisero di mettere nuovamente alla prova le sue difese. Famosa la battaglia che avvenne tra la flotta inglese è quella transalpina che vide la seconda soccombere però con gravi danni al castello.
Oggi percorrendo Policastro si può ancora assaporare il triste respiro della morte ma anche il dolce profumo della rinascita.

redazione

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