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Le alghe da problema a risorsa: come creare energia pulita (pro e contro)

Le fonti di energia rinnovabile sono sempre più importanti nella lotta contro il cambiamento climatico. L’energia solare, eolica e idroelettrica sono ormai ben conosciute, ma ci sono molte altre fonti che vengono ancora studiate e sviluppate.

Una di queste è l’energia dalle alghe marine, un’alternativa interessante e promettente che tecnicamente prende il nome di energia alginica. Le alghe sono organismi vegetali acquatici in grado di effettuare la fotosintesi, ovvero di trasformare la luce del sole in energia. Questo processo produce un tipo di zucchero chiamato glucosio, che viene poi utilizzato dall’alga per la sua crescita e per la produzione di sostanze come l’amido e l’acido alginico.

Precisiamo che la Posidonia oceanica (L.) Delileè una pianta marina endemica del Mar Mediterraneo presente lungo molte aree costiere italiane e può formare vere e proprie praterie su fondali sabbiosi dalla superficie fino ai 40 m di profondità in acque limpide.

Come funziona l’energia dalle alghe marine?
Le alghe essendo degli organismi fotosintetici, possono essere coltivate. L’industria alimentare e cosmetica già da tempo usa tecniche di coltivazione al fine di poter utilizzare i loro estratti. L‘acido alginico ad esempio grazie alle sue proprietà può essere utilizzato come additivo alimentare, agente gelificante o stabilizzante. Oltre a queste sostanze, dal trattamento delle alghe è possibile ottenere altri estraiti come l’olio di alga. Quest’olio poi attraverso un processo di reazione chimica chiamato transesterificazione viene trasformato in biodiesel.

I biocarburanti ottenuti possono essere utilizzati come combustibili per veicoli e macchinari, sostituendo i combustibili fossili e riducendo le emissioni di gas serra.

L’energia dalle alghe marine conviene?
La coltivazione, l’estrazione e la lavorazione delle alghe (come tutti i processi di produzione industriali) prevede dei vantaggi e degli svantaggi. Iniziamo con i pro.

Vantaggi della coltivazione delle alghe:
fonte rinnovabile di energia: attualmente le alghe sono una fonte rinnovabile di energia che può essere utilizzata per produrre biocarburanti e altri prodotti;
produzione di biomassa: questi organismi crescono molto rapidamente e producono grandi quantità di biomassa, il che significa che possono essere raccolte e utilizzate come fonte di energia in modo sostenibile;
non concorrono con la produzione alimentare: possono essere coltivate in mare aperto, in zone costiere o in vasche chiuse, il che significa che non compete con la produzione di alimenti o con altri usi del suolo;
non richiedono grandi quantità di acqua dolce: la coltivazione delle alghe non richiede grandi quantità di acqua dolce, il che è un vantaggio importante in un’epoca di crescente scarsità di acqua dolce;
contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra: la produzione di biocarburanti dalle alghe contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico.

I CONTRO

Svantaggi della coltivazione delle alghe:

impatto ambientale: quando coltivate in grandi quantità può avere un impatto negativo sull’ambiente marino e sulle comunità di organismi che vivono nelle acque in cui vengono coltivate le alghe;

richiedono energia: la coltivazione delle alghe al chiuso richiede molta energia per mantenere le condizioni ideali di crescita, come l’illuminazione artificiale e la regolazione della temperatura;

costi di produzione: attualmente, la produzione di biocarburanti dalle alghe è ancora abbastanza costosa rispetto ad altre fonti di energia rinnovabile come l’energia solare e l’energia eolica;

difficoltà tecniche: ci sono ancora alcune difficoltà tecniche da superare per ottimizzare la coltivazione delle alghe e migliorare l’efficienza del processo di produzione;

rischio di contaminazione: la coltivazione delle alghe può essere soggetta al rischio di contaminazione da parte di agenti esterni come batteri, virus e metalli pesanti.

Utilizzare la tecnica di estrazione dell’olio dalle alghe per quanto possa sembrare fantastico, nasconde anch’esso dei lati che ancora sono da perfezionare.

Per affrontare queste sfide, molti ricercatori e aziende stanno investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di biodiesel dalle alghe. Ad esempio, si stanno studiando nuovi metodi di coltivazione delle alghe, come la coltivazione in sistemi chiusi più performanti, con l’impiego di nuove tecniche che permettono di ottenere una maggiore efficienza energetica e di ridurre i costi di produzione.

Inoltre, si stanno sviluppando nuove tecnologie per l’estrazione dell’olio dalle alghe, come l’utilizzo di solventi verdi, ovvero solventi non tossici e biodegradabili. Queste tecnologie permettono di ridurre l’impatto ambientale del processo di produzione e di migliorare l’efficienza dell’estrazione dell’olio.

In conclusione, la produzione di biodiesel dalle alghe attraverso il processo di transesterificazione è una tecnologia promettente e sostenibile per la produzione di biocarburanti. Nonostante ci siano ancora alcune sfide da affrontare per sviluppare ulteriormente questa tecnologia, la ricerca e lo sviluppo stanno avanzando rapidamente e si prevede che la produzione di biodiesel dalle alghe possa diventare sempre più competitiva in futuro.

L’Ispra (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) ha pubblicato numerosi studi in materia di gestione degli accumuli di Posidonia spiaggiata e sulla sua valorizzazione: link

redazione

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