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Paesi – una gita a Magliano Nuovo

Magliano Nuovo e’ una frazione del Comune di Magliano Vetere. Abbiamo deciso di visitarlo e di creare una piccola galleria fotografica di questo luogo molto carino.
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Un po’ di storia di Magliano Vetere:
Il comune di Magliano Vetere, in ragione delle caratteristiche del suo territorio, ha sempre rappresentato un punto di comunicazione strategico tra la Valle del fiume Calore Lucano (situata più all’interno) e la valle del fiume Alento (più vicina alla costa cilentana). Queste due vallate, infatti, sono separate da una impervia dorsale montuosa, dominata dalla forma tagliente dei monti Vesole, Faito e Chianiello, lungo la quale in passato, l’unica via di comunicazione agevole, era rappresentato dal passo di Preta Perciata (Roccia Bucata) oggi compreso nel comune di Magliano Vetere. Pertanto, in ragione della sua posizione strategica, in epoche passate Magliano è stato un centro molto importante perché permetteva di controllare buona parte dei transiti che dalla costa cilentana si muovevano verso l’interno e viceversa.
magliano nuovo

Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano che già in epoca pre-romana erano presenti dei nuclei abitativi lungo il corso dei fiumi Calore Lucano ed Alento, i quali lambiscono due lati opposti del territorio di Magliano e sono separati, come già accennato, da un’aspra catena montuosa. Probabilmente si trattava di popolazioni emigrate dalla costa a seguito di eventi bellici o di qualche pestilenza.

Secondo alcuni storici, Magliano divenne un centro importante e fortificato già nel VI d.c. per volere dei Goti i quali erano interessati al controllo della strategica via di comunicazione che attraversava il territorio, ma vi è da dire che il primo documento storico che cita espressamente Magliano risale ad un periodo successivo ed è datato 29 maggio 848, ed è presente nel codice Diplomatico Cavese e parla di un atto di acquisto di un frutteto per l’importo di 65 soldi d’oro effettuato dalla comunità di Mallianum.
Magliano Nuovo

Un successivo documento dell’anno 1008, in piena epoca longobarda, fa riferimento a Magliano Vetere quale importante punto strategico per il controllo del valico di Preta Perciata.

Ed infatti, a partire dall’anno 1074, il valico di Preta Perciata risulta essere stato uno dei 14 valichi del Mezzogiorno con diritto di pedaggio ed è per questo che il territorio di Magliano è stato spesso, nel corso dei secoli, oggetto di contese e trasferimenti di signoria non sempre di facile ricostruzione.

Magliano fu considerato un centro importante non solo dai Longobardi ma in seguito anche dai Normanni, i quali, quando organizzarono l’amministrazione del territorio locale sotto la Baronia di Novi Velia, decisero che Magliano doveva essere la sede di uno dei quattro Stati in cui era ripartita la predetta Baronia e aggregarono nello Stato di Magliano le università di Magliano Vetere, Capizzo, Stio e Gorga.

Nel 1230 l’imperatore Federico II ritenne che Magliano non dovesse essere più un suffeudo di Novi Velia e lo elevò al rango di feudo affidandone il governo di Teobaldo di Monteforte. Dopo la congiura dei Baroni del 1245 (cd. congiura di Capaccio) e la distruzione del castello di Capaccio, ove perì anche il Barone di Magliano, il governo di questo fu affidato dal re Manfredi ai fratelli De Fenicolo.

La pietra perciata

Nel 1271, con la venuta degli Angioini ,che sconfissero gli Svevi, lo Stato di Magliano viene affidato a Francesco di Monteforte, figlio di Teobaldo. Durante la cosiddetta guerra del Vespro tra Angioini e Aragonesi, questi ultimi, invasero le terre di Magliano, trucidarono nobili e poveri.

Nel corso del Quattrocento, forse ad opera di monaci basiliani, furono erette due cappelle rupestri nel territorio di Magliano: la cappella di San Mauro sul Monte Faito a Capizzo e la cappella di Santa Lucia a Magliano Vetere.

Dal 1433 Magliano fu posseduta da Guglielmo Sanseverino, Conte di Capaccio; dal 1489 da Berlingieri Carrafa; dal 1513 da Camillo Pignatelli.

Secondo alcuni storici, nel 1669 il borgo di Magliano Vetere sarebbe stato bruciato per aver ospitato un brigante e i superstiti si sarebbero rifugiati nei pressi dell’antica rocca costruita dai Goti dando vita al casale di Magliano Nuovo, per poi ricostruire tempo dopo l’antica Magliano Vetere.

L’ultimo feudatario di Magliano fu il barone Nicola, che lo tenne fino all’abolizione della feudalità, avvenuta con li leggi eversive della feudalità di inizio Ottocento.

redazione

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