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Casaletto Spartano, La leggenda dei Capelli di Venere

Il nostro Belpaese è pieno di meraviglie, da nord a sud. Una di queste si trova in Campania in provincia di Salerno e si chiama Casaletto Spartano, un comune che conta poco più di 1.200 abitanti a 400 sul livello del mare. Questo incantevole borgo di origine medievale è rinomato sia in Italia sia all’estero per il suo fiore all’occhiello ovvero Il Capello. Questa località si sviluppa nell’area verde circostante Casaletto Spartano e deve il suo nome al suo ‘ospite più illustre’. Stiamo parlando della famosa cascata Capelli di Venere.


Ma perché si chiama in questo modo? La ragione risiede nella rigogliosa vegetazione che funge da cornice alla cascata, costituita prevalentemente dalla pianta Capelvenere.
Quest’ultima cresce prevalentemente nelle zone boschive, calde e umide, pertanto, la prossimità di un corso d’acqua è l’ideale. La particolarità di questa pianta è data dalla conformità delle sue foglie con forma a ventaglio e dal colore verde brillante. Sembrano essere fatte apposta per mettere in risalto il gioco di luci e di sfumature creato dall’acqua che sgorga dall’alto della cascata una volta che viene raggiunta dai raggi del sole. Una vera meraviglia! Uno spettacolo da non perdere. Oltretutto, passeggiare per questi luoghi è davvero rigenerante, perché significa contatto al 100% con la natura, immersi nella tranquillità. A dir poco un toccasana, soprattutto per i viaggiatori che provengono dalle grandi città. Qui potrete davvero staccare la spina dallo stress della quotidianità e sarete avvolti dalla magia di questo posto da fiaba.

Alla scoperta dei dintorni di Casaletto Spartano
Se dedicate alcuni giorni per godervi la natura e la buona cucina del Cilento, potete unire alla visita di Casaletto Spartano e della meravigliosa cascata Capelli di Venere la scoperta dei dintorni che sono altrettanto incantevoli, come le sue frazioni. Quindi, non perdetevi i borghi medievali Battaglia e Fortino.
Sono separati da Casaletto Spartano dal fiume Rio di Casaletto e collegati tra di loro da alcuni sentieri.

da wikipedia: Di origine medioevale il paese, secondo una leggenda locale, si sviluppò intorno all’antica contrada “Spartoso”, da cui potrebbe derivare il nome Spartano. L’abbandono del vecchio nucleo, sempre secondo questa vecchia leggenda, fu causato da un’invasione di formiche. Molto più verosimilmente il primo nucleo del paese sorse ai piedi del monte Difesa perché il luogo era ricco di acqua, essendo presenti in zona numerose sorgenti e un piccolo fiume. Il primo documento che può dare una collocazione storiografica al paese è una piccola lapide di pietra con scritta in latino attualmente posta all’ingresso della navata laterale sinistra della chiesa madre di San Nicola, la quale ricorda la consacrazione della chiesa, recante la data del 1177.

Il toponimo “Casaletto” deriva, come si può facilmente dedurre, da “casale”. Infatti Casalecti, nel medioevo, era, insieme a Bactalearum (Battaglia) un casale delle terre di Tortorella. Nel Seicento il paese fu, come tutta l’Italia meridionale, colpito dalla peste del 1656, che ridusse la popolazione a meno della metà. L’unificazione dei Comuni di Casaletto e Battaglia avvenne nel 1810, per ordine del generale francese Charles Antoine Manhès. Questi ebbe l’incarico dal re di Napoli, Gioacchino Murat, di risolvere il problema del brigantaggio (filoborbonico) nel regno delle Due Sicilie. Giunto nel golfo di Policastro mandò ordini al sindaco di Casaletto di apprestare foraggi e vettovaglie per il suo esercito. Il sindaco però, volutamente o per scarsità di mezzi, non provvide a soddisfare le richieste del generale che, giunto in paese e sospettando il sindaco di essere in combutta con i briganti filoborbonici, lo fece fucilare nel luogo detto “alle pietre del Campo”, ordinando la riunificazione dei comuni di Casaletto e Battaglia e imponendo al sindaco di Battaglia di trasferirsi a Casaletto, (WIKIPEDIA)

La leggenda dei Capelli di Venere
La tradizione narra che questa bellissima cascata sia il frutto di una vendetta della Dea Venere. Scopriamo il perché. Un giorno Venere si recò in questa oasi, dove era solita rifugiarsi in ricerca di tranquillità e per sfuggire al caldo, e vide passare di lì un pastore. Costui rimase folgorato dalla bellezza di Venere, in particolare dei suoi lunghi capelli biondi. Da quel giorno, il pastore passò di lì quotidianamente per poi nascondersi dietro un albero da cui spiava la bella Venere per ore. Ma egli era, più che innamorato, ossessionato e, in particolar modo, lo era di quei lunghi capelli biondi che sembravano fili d’oro.
Una notte il pastore si avvicinò a Venere e riuscì a tagliarle i capelli! La Dea, svegliatasi di soprassalto, non appena vide le sue ciocche tra le mani del pastore che si stava allontanando di corsa, decise di reagire immediatamente. Infatti, dopo pochi metri di inutile fuga, il malintenzionato si ritrovò le mani bagnate .. sì, bagnate dall’acqua che scivolava tra le sue mani, le mani che fino a un attimo prima stringevano quelle stupende ciocche dorate. Venere aveva dunque trasformato i suoi capelli in acqua. La stessa acqua che continuava ad aumentare sempre più, fino ad arrivare ad avvolgere il povero pastore il quale, non sapendo nuotare, sarebbe certamente affogato. A questo punto, Venere si impietosì e decise di salvarlo. Lo tolse dall’acqua e gli regalò l’opportunità di continuare a vivere, ma .. sotto forma di una pianta posta ai margini della cascata.

redazione

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