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Flora del Cilento: l’equiseto

L’equiseto o Equisetum è un genere di felce appartenente alla famiglia delle Equisetaceae (piante vascolari tra le più antiche della terra), conosciuta anche con il nome di “crine di cavallo” o “Erba rugna”. Questa pianta sempreverde geofita (con gemme inserite su organi sotterranei), era già presente sul nostro pianeta in epoca preistorica più di 350 milioni di anni fa, proliferando nei sottoboschi dell’era Paleozoica. Dotate di rizoma (un fusto tipico delle piante erbacee in grado di assimilare amidi e proteine),
questi arbusti si sviluppano con fusti di dimensioni che variano da specie a specie tra i 20 cm fino a raggiungere il metro e mezzo, mentre in alcuni paesi tropicali possono arrivare addirittura ai 2,5 metri di altezza. Gli steli sono verde scuro, di forma cilindrica e scanalati in senso verticale, mentre i rami sono sfalsati tra loro in modo da permettere all’equiseto di assorbire uniformemente la luce solare.
Le foglie possono essere poche o svariate decine a seconda della famiglia specifica della pianta e non hanno funzione fotosintetica, sono di forma lanceolata (con gli estremi appuntiti, simili alle foglie di oleandro) e si trovano in corrispondenza del fusto e dei nodi.

Distribuzione e habitat dell’equiseto

L’equiseto è presente in quasi tutti i continenti del pianeta (Antartide e Oceania a parte) e la maggior parte delle specie di questa famiglia di piante prediligono terreni umidi sabbiosi, anche se alcune sottocategorie si adattano perfettamente a terreni ricchi di argilla o veri e propri stagni tipici degli arbusti semi-acquatici.

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Oltre che nel Cilento, l’equiseto è presente su tutto il territorio nazionale e si divide in 2 sottogeneri principali:

Sottogenere Equisetum, con fusti notevolmente ramificati, è presente nei luoghi ad ambiente temperato e le sue sottocategorie sono:

– equiseto palustre

– equiseto pratense

– equiseto massimo

– equiseto dei campi

– equiseto selvatico

-equiseto fluviatile

Sottogenere Hippochaete, presente nei luoghi a clima tropicale con fusti meno ramificati e le sue sottocategorie sono:

– equiseto ramosissimo

– equiseto laevigatum

– equiseto invernale

– equiseto hyemale


Coltivare l’equiseto

Questo tipo di pianta predilige i terreni esposti alla luce del sole per diverse ore del giorno, anche se cresce bene nei luoghi ombreggiati, inoltre è abbastanza resistente alle basse temperature ma non alle correnti troppo rigide, se invece lo si coltiva tra le mura domestiche in vaso bisogna farlo sviluppare in ambienti luminosi e giare con sottovasi ricchi d’acqua.
Il terreno deve essere argilloso e arricchito di pH non troppo acido e poco prima della ripresa vegetetativa è utile concimare il vaso almeno una volta all’anno con un concime adatto alle piante semi-acquatiche. Se invece lo si coltiva in giardino, l’equiseto si può mettere a dimora in qualsiasi periodo dell’anno ma è preferibile sistemarlo nel luogo in cui dovrà crescere in autunno o primavera, impiantando i rizomi (fusti sotterranei) in profondità, scavando il doppio della lunghezza rispetto all’altezza della pianta, in modo che l’equiseto possa generare nuove piantine di colore verde intenso.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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