Il Cilento

Il Cilento è un’area di grande bellezza e ricca storia situata nella provincia di Salerno, in Campania. Un luogo dove poter ritrovare la pace dei sensi immerso nel silenzio della campagna tipica mediterranea. Qui la cultura millenaria incontra le innumerevoli testimonianze storiche che affondano le radici fin dall’epoca romana quando il territorio era parte della Lucania, definita anche “Lucania Occidentale” a decorrere dal Medioevo conosciuta come Principato Citeriore.

Oggigiorno questa terra ospita boschi rigogliosi, uliveti secolari ed antiche costruzioni architettoniche fra cui castelli medievali e antichissime chiese rupestri; qui si possono assaporare saporite ricette della tradizione locale, realizzate con i suoi famosi prodotti agricoli biologicamente certificati per preservarne l’originalità ed autenticità. Il tutto racchiuso da spettacolari paesaggistiche naturalistiche caratterizzate da eccezionali repertori florofaunistico che regala abbondanti aspirazioni alla scoperta del patrimonio ambientale custodito tra glorie passate ed affascinanti insenature incastonate nel mare cristallino.
Il Cilento è un luogo magico, una terra misteriosa che ha affascinato poeti e cantori fin dai tempi più antichi. Per millenni, questo paradiso sulla costiera italiana è diventato parte dei miti greci e romani, che hanno ispirato generazioni con le loro storie mozzafiato. Ma il mito più conosciuto del Cilento risale all’Odissea di Omero: la leggenda delle sirene. In quella fiaba mitologica, queste creature malefiche irradiavano canti così potenti da far impazzire i marinai.
“Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all’albero di maestra per ascoltare quell’ingannevole canto. Un altro mito importante è quello di Palinuro, il nocchiero di Enea. Durante il viaggio verso le coste del Lazio cadde in mare insieme al timone. Si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò un’estenuante lotta contro le onde infuriate. Ma quando stava finalmente per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi: da allora quel promontorio prese il nome di Capo Palinuro. (wikipedia)“
“Scoperte archeologiche nel Cilento: l’uomo arcaico ha vissuto qui per mezzo milione di anni”
Da millenni, il Cilento è stato una fonte inesauribile di storie che parlano della sua ricca e variopinta cultura. Recentemente, però, sono state fatte scoperte ancora più entusiasmanti: l’uomo arcaico ha vissuto nell’area del Cilento per circa mezzo milione di anni! Le rivelazioni archeologiche cambiano la visione tradizionale della nostra storia e forniscono nuove informazioni su come i primitivi uomini del paleolitico si siano adattati a quest’area suggestiva. Scopriamo insieme come hanno trasformato le montagne del Cilento nel loro habitat ancestrale ed esploriamo qualunque altro segreto possano celare gli imponenti resti allentici!
Scoperte archeologiche nel Cilento
Le scoperte archeologiche nel Cilento hanno dimostrato l’esistenza di un uomo arcaico che ha vissuto in questa regione italiana per circa mezzo milione di anni. Le prime tracce della presenza umana risalgono a circa 40.000 anni fa e indicano la presenza di popolazioni stanziali che si erano adattate all’ambiente locale e che praticavano l’agricoltura, allevamento, pastorizia e artigianato. La ricerca archeologica è proseguita anche nella seconda metà del XX secolo ed ha portato alla luce numerosi reperti tra cui tombe a tholos, abitazioni in pietra con spazi funzionalmente organizzati come cucine o cortili interni, strumentazione litica attribuibile a differenti periodizzazionie aree geografiche. Inoltre sono state rintracciate tracce delle civiltà

“Una ricca storia neolitica: l’antica presenza umana nella zona di Camerota”
Da millenni, l’uomo ha lasciato una traccia indelebile nella penisola italiana. L’area di Camerota, situata tra il Cilento e le isole del Golfo di Salerno in Campania, testimonia con forza la presenza dell’uomo già mille anni fa durante il Neolitico. La ricca storia neolitica che si cela sotto queste terre è ancora rimasta segreta a molti… fino ad ora!
I villaggi neolitici del Cilento
I villaggi neolitici del Cilento sono stati una delle più antiche comunità abitate della zona. Le loro origini risalgono a circa 8000 anni fa, durante l’età del Rame-Calcolitico. Gli studiosi ritengono che i primissimi insediamenti siano sorte tra le montagne appenniniche e la costa tirrenica, dove la radura era sufficiente per permettere un adeguato sviluppo agricolo. Durante questo periodo si è formata anche un’importante cultura megalitica, con grandiosa presenza di menhir e templii in pietra. La parte restante dei villaggi erano strutturati come piccole cittadine fortificate, all’interno vi erano capanne di paglia con pavimentazione in terra battuta.
La cultura materiale dell’epoca neolitica
La cultura materiale dell’epoca neolitica è stata ricostruita attraverso i resti rinvenuti nelle varie località in cui erano situate le abitazioni. Gli oggetti più comuni sono vasi e contenitori di terracotta, utensili come punte di pietra, selci in forma di conchiglia o altri strumenti da lavoro realizzati con steatite ed osso. Non mancano anche elementi decorativi impreziositi da coloranti naturalmente estratti dal paesaggio circostante come vetro lavico, alabastro e schisto.
A Capaccio e a Paestum, dove sono emersi corredi funerari di età neolitica della locale civiltà del Gaudo. La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Lipari, inoltre, ci dicono che già allora il Cilento fu crocevia di scambi: percorsi di crinale nell’interno lo mettevano in contatto con le altre civiltà appenniniche (vie della transumanza e traffici, luoghi di culto e di mercato); mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, a quelle egee e mediterranee. Poi tra il VII e il VI secolo a.C. arrivarono i Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia: divenuta in epoca romana Paestum. Nello stesso periodo per mano dei Focesi, provenienti dall’Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro cilentano ospitò poi la Scuola Eleatica di filosofia, l’artefice è Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l’importante Scuola Medica Salernitana, madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest’arte), anche in epoca romana. (fonte: wikipedia)

Il Parco Nazionale del Cilento, Diano ed Alburni, istituito nel 1991, è protetto. Rientrano nell’area protetta circa 181 000 ettari di territorio, 8 comunità montane e 80 comuni. Il parco offre una varietà di luoghi mozzafiato da visitare. I principali luoghi che non può perdersi sono: la Valle dell’Alento, con i suoi caratteristici borghi antichi; Pollica, che vanta spettacolari panorami a picco sul mare; Castellabate e il suo suggestivo centro storico medievale; Acciaroli, nota come “la città degli immortali” grazie a un gruppo di anziani centenari. Inoltre, vi attendono incantevoli spiagge sabbiose come quella di Punta Licosa o le suggestive Calette Marine della Baia degli Infreschi e della Grotta Azzurra. Per gli amanti del trekking imperdibili sono le escursioni nell’area protetta del parco dove si possono ammirare flora e fauna tipicamente mediterranea.
Dal giugno 1997, il Cilento è inserito nella rete delle Riserve della biosfera del Mab-UNESCO (dove Mab sta per “Man and biosphere”): su tutto il pianeta (in oltre 80 stati) si contano circa 350 di queste particolari aree protette, che servono per tutelare le biodiversità e promuovere lo sviluppo compatibile con la natura e la cultura.
Nel 1998 inserito insieme ai siti archeologici di Paestum, Velia e il Vallo di Diano, nella lista di patrimonio mondiale dell’umanità.