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Il Santuario di Sant’Antonio Abate a Vibonati – di Antonella Casaburi

Il 17 gennaio la Chiesa Cattolica ricorda Sant’Antonio Abate.  Paul Cezanne lo dipinge circondato da donne lascive,  simbolo della tentazione. L’iconografia tradizionale lega il fuoco al culto dell’eremita, giacché è sua la capacità di stappare le anime dei peccatori dalle fiamme infernali. 

 Venerato in tutta Italia, nel Cilento e Vallo di Diano Sant’Antonio Abate si festeggia a Bellosguardo, Caselle in Pittari, Roscigno, Polla, Teggiano, Pellare, Ortodonico, Torchiara, Sapri e Vibonati. Di quest’ultima località, Vibonati, Sant’Antonio Abate è patrono, e la sua festa ricade il 17 gennaio. Su una collinetta, donata alla comunità dalla Principessa Carafa di San Severo, sorge il Santuario di Sant’Antonio Abate, edificato nel secolo XI. L’originale chiesa era in stile romanico e di rito greco, e addossati v’erano edifici destinati a pellegrini, viandanti e ammalati che qui invocavano conforto spirituale. Dei numerosi restauri,  il più antico di cui si hanno tracce risale al 1580, sotto la guida di Mons. Ludovico Bentivoglio. Nella metà del secolo scorso il campanile in stile romanico fu sostituito con quello visibile ancora oggi sulla sommità della chiesa; chiesa  che ha assunto, a seguito dei vari lavori di ristrutturazione, uno  stile barocco.

Allo stato attuale, il Santuario di Sant’Antonio Abate si presenta come una chiesa a tre navate: una centrale, ampia e maestosa, e due laterali di minori dimensioni. Sulla destra trova collocazione una splendida fonte battesimale, scavata in un antico capitello corizio. Sollevando lo sguardo si può osservare un soppalco ligneo dove trova collocazione un organo a canne del ‘700. Nella seconda cappella della navata destra si trova un mirabile dipinto a tempera su tavola, attribuito alla scuola del pittore di origine fiamminga Teodoro D’Errico: vi è raffigurata la Vergine del Rosario tra i Santi Domenicani e i vincitori della battaglia di Lepanto. In fondo alla navata è visibile un olio su tela di Nicola Peccheneda: “L’incoronazione della Vergine”.

Sotto l’ampia  volta della navata centrale è visibile una magnifica pittura raffigurante  Sant’Antonio Abate, realizzata nel 1832 dal maestro vibonatese A. Giannini, mentre al di sopra dell’altare trova collocazione una  statua lignea a mezzo busto di rara bellezza, risalente alla seconda metà del ‘700,  anch’essa raffigurante il Patrono di Vibonati Sant’Antonio Abate.

Antonella Casaburi

antonella casaburi

Antonella Casaburi, nata a Vallo della Lucania (SA) nel 1980, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove si laurea con lode in Storia della Critica Letteraria Italiana all'Università "La Sapienza". Esperta e traduttrice di ungherese, docente di Lettere, "Mirari" è il suo fulminante romanzo d'esordio, numerose volte recensito dalla stampa nazionale, esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, alla Fiera del Libro di Roma e alla Fiera Internazionale del Libro di Praga. Acquista MIRARI: https://www.lastaria.it/mirari/

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