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La storia del sentiero “apprezzami l’asino” a Sapri

Antica via che collegava Sapri a Maratea, oggi il sentiero Apprezzami l’asino è uno degli itinerari più suggestivi del Cilento: una strada percorribile solo a piedi, che si inerpica regalando meravigliosi scorci e una full immersion nella natura del territorio. Il sentiero veniva usato come mulattiera e rappresentava un’importante strada di scambi economici e commerciali, ma cosa si nasconde dietro questo nome così curioso?

Tra verità e leggenda

Apprezzami l’asino si caratterizza per avere dei tratti molto stretti: nei tempi passati dunque, quando due asini arrivavano dai sensi opposti della strada, si rendeva necessario fare una valutazione di quale delle due bestie fosse la più preziosa.

Apprezzam’ u ciucc’ è l’espressione che nel dialetto locale ha dato il nome al tragitto, regolarmente battuto sino agli inizi del secolo scorso, quando sono state realizzate strade più comode e veloci a sostituirlo.

I mercanti si trovavano davanti all’amara decisione e una volta stabilito quale fosse l’asino più sacrificabile tra i due, quest’ultimo veniva spinto in mare giù dalla rupe.

Il patto prevedeva che il commerciante che perdeva l’asino venisse risarcito dall’altro mercante per la metà del valore della bestia perduta, mentre la sua merce sarebbe stata riportata al sicuro al punto di partenza.

Una soluzione che oggi potrebbe sembrare crudele, infatti c’è chi sostiene si tratti solo di una leggenda e che la denominazione Apprezzami l’asino si riferisse unicamente alla stima dell’animale: l’asino di minor valore sarebbe poi potuto tornare indietro e il mercante avrebbe comunque ottenuto un risarcimento.

Altri ancora ritengono che il sacrificio dell’asino avvenisse per via delle difficoltà dell’animale nel percorrere la ripida tratta all’indietro. Di certo c’è che il sentiero Apprezzami l’asino a Sapri – ora reso molto più agevole rispetto al passato – è ricco di punti di interesse.

Percorrerlo consente di ammirare la scala in pietra chiamata Sentiero degli innamorati, che dà inizio al percorso, oppure lo scoglio dello Scialandro con la statua della Spigolatrice di Sapri, dedicata alla famosa poesia di Luigi Mercantini, poeta ottocentesco apprezzato da Giovanni Pascoli.

Un’occasione per rivivere il passato

Apprezzami l’asino a Sapri non è solo un itinerario naturalistico: camminare lungo questa via angusta permette di ripercorrere i faticosi passi del commercio dei tempi andati, quando ancora la modernità non aveva creato strade più agevoli e gli scambi implicavano anche sacrifici, come quello degli asini che si compiva su questa strada.

Circondati da un paesaggio mediterraneo, dove semplicità e bellezza si incontrano, si possono ancora notare i punti più pericolosi del percorso, dove a strapiombo sul mare agli animali toccata la sventurata sorte. Ma questa esperienza di trekking, lunga circa 7-10 km e della durata di due ore e mezza, passa anche per altre chicche come il Golfo di Policastro, la Piscina dell’Amore, il Canale di Mezzanotte e tanti altri bellissimi scorci.

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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