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Manovra, terminato il vertice: la bozza del decreto 2024

Si è svolta oggi a Palazzo Chigi una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale hanno partecipato i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, l’on. Lorenzo Cesa dell’Unione di Centro e l’on. Maurizio Lupi di Noi Moderati. Nella bozza del decreto della Manovra 2024 sono contenute diverse interessanti novità, misure ancora da approvare definitivamente ma che già fanno discutere molto. In arrivo novità importanti in materia di pensioni, tredicesime, Superbonus e cedolare. Di seguito una panoramica sui nuovi interventi previsti dal Governo Meloni con la nuova Manovra.

Pensioni: quota 103

In base alle novità previste dall’ultima bozza della Manovra 2024 si va verso la conferma di quota 103. Resta, quindi, la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età anagrafica e 41 di contributi, anche se con diverse penalizzazioni. Il calcolo dell’assegno pensionistico seguirà le regole del sistema contributivo, mentre si allungano i termini per le finestre di uscita: nove mesi per i lavoratori dipendenti pubblici e sette mesi per quelli privati.

Inoltre, l’assegno riconosciuto mensilmente non potrà essere superiore di quattro volte al trattamento minimo stabilito dalle disposizioni vigenti. Il Governo Meloni rivede anche il trattamento pensionistico pari o inferiore a cinque volte il minimo: gli assegni pensionistici sino a 2.627 euro lordi saranno, infatti, indicizzati per l’85% al costo della vita. Tale percentuale rivede quella inizialmente prevista del 90%.

Niente pignoramenti

Dall’ultima bozza della Manovra 2024 scompare il riferimento sui pignoramenti lampo. Un dietrofront che mette la parola fine sulle ipotesi di pignoramenti lampo dai conti correnti dei debitori.

Al vaglio del Governo alcune soluzioni tecniche e organizzative per contrastare il grave fenomeno dell’evasione fiscale attraverso l’acquisizione delle informazioni con i mezzi informatici, acquisizione che dovrà avvenire nel pieno rispetto delle libertà e dei diritti degli interessati. Si cercano dunque soluzioni incisive, conformi al Regolamento 679/216 del Parlamento Europeo, per individuare e combattere le evasioni fiscali.

Cuneo fiscale: escluse le tredicesime

Non avrà alcun effetto sulle tredicesime dei lavoratori il taglio del cuneo fiscale 2024. Nella bozza della nuova Legge di Bilancio del Governo italiano è riconosciuto un esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei dipendenti, senza però effetti sulle tredicesime né sulla parte di contributi per l’invalidità.

Previsto un incremento di un punto percentuale del taglio del cuneo fiscale nel caso in cui le retribuzioni mensili, per tredici mensilità, non siano superiori a 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima.

Novità in arrivo anche per Superbonus e cedolare

Non più entro cinque anni ma prima di dieci non si possono detrarre dall’imponibile della tassa del 26% sulle plusvalenze i costi per le ristrutturazioni. Si possono invece scalare i costi al 50% nell’ipotesi in cui gli interventi siano terminati da oltre 5 anni all’atto della cessione. Le istanze per la richiesta di Superbonus devono essere presentate entro il termine del 31 ottobre.

Un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), pubblicato in G.U. ad agosto, ha poi stabilito delle importanti restrizioni per la grande incidenza dei costi sulle casse dello Stato. In primo luogo, il bonus è rivolto alle persone fisiche con un ISEE inferiore ai 15.000,00 euro proprietarie degli immobili o con diritto reale di godimento. L’agevolazione è valida soltanto sui costi sostenuti dal 1° gennaio 2023 al 31 ottobre 2023 per i lavori di efficientamento energetico, fotovoltaico, Sismabonus e colonnine di ricarica per i mezzi elettrici, in ambito Superbonus, senza eccedere il 10% dei costi totali ammessi allo sconto. Un altro rilevante “paletto” prevede che il costo detraibile al 90% sino ai limiti di importo stabiliti per i vari interventi, potrà essere interessato dalla misura sino a un massimo di 96.000,00 euro.

L’Agenzia delle Entrate, entro il 30 novembre 2023, comunicherà le misure dei bonus riconosciuti secondo il numero delle istanze pervenute. I pagamenti dei contributi verranno effettuati attraverso accredito diretto sui conti correnti indicati dai richiedenti nelle domande di partecipazione. Stanziati per la misura 20 mln di euro, che potrebbero non essere sufficienti a soddisfare tutte le richieste. In questa ultima ipotesi si spalancherebbero all’orizzonte due possibilità: i contributi potrebbero essere erogati in percentuali ridotte, ma comunque mai inferiori al 10% oppure, se lo stanziamento finanziario non fosse sufficiente neppure a coprire il 10% delle domande, gli aventi diritto riceverebbero comunque il 10% della somma richiesta e le istanze sarebbero soddisfatte in ordine cronologico.

Nell’ultima bozza della Manovra 2024 è stato confermato anche l’incremento della cedolare secca, che per gli affitti brevi passa dal 21% al 26%. La cedolare al 26% è un punto della Legge di Bilancio che finora ha diviso il Governo. Le richieste avanzate da Forza Italia alla fine sono state recepite soltanto in parte perché l’incremento è rimasto, ma soltanto per coloro che mettono in affitto due o più immobili nello stesso anno.

Tutte misure comunque ancora da approvare definitivamente, anche se la nuova Legge di Bilancio sembra ormai in dirittura d’arrivo. I prossimi giorni serviranno, infatti, all’esecutivo per limare gli ultimi dettagli del testo definitivo. Solo il tempo, poi, dirà se i nuovi provvedimenti produrranno gli effetti sperati dal Governo o darà credito ai dubbi dei partiti di opposizione.

redazione

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