
La prima prevenzione è l’ alimentazione, che inizia dalla scelta degli alimenti fino al consumo passando per la loro preparazione .
Alcuni anni or sono ho elaborato un progetto che si chiama io mangio sano che aveva come obiettivi primari la valorizzazione della genuinità, fare prevenzione e non ultimo promozione delle economie locali e impedire il dissesto idrogeologico.
Un progetto semplice efficace e trasparente, che favoriva il consumo dei prodotti tipici e la diffusione dei prodotti a km zero,ma con un unico difetto ed è quello di guardare non il profitto personale ma collettivo .
E ‘ stato pubblicato e apprezzato,ma è finito nel dimenticatoio, certo è più importante parlare di guerra che di sviluppo locale e nazionale, non entro in polemiche, la politica non mi riguarda.
Oggi si scopre che la prevenzione è la migliore arma per migliorare la salute , aiutare l’ ambiente e non ultimo il Ssn, ma non si fa nulla per rendere il tutto semplice ed alla portata di tutti.
In quest’ottica posso dire che avevo visto bene e lontano, ma si sta diffondendo sempre più il cibo spazzatura e super processato a scapito della salubrità dei prodotti.
Il territorio e l’ ambiente sono sottoposti a violenze di qualsiasi genere senza che nessuno muova un dito in maniera concreta, come combattere il cloud seeding (inseminazione delle nuvole) la vera spiegazione del cambiamento non climatico ma dell’ economia territoriale e mettendo a repentaglio la vita delle persone.
In pratica si pilota lo sviluppo agricolo ed economico con dei semplici gesti ,compromettendo la biodiversità e lo sviluppo locale e internazionale, perdendo importanti fette di mercato.
Se si continua così dovremo dimenticare i prodotti tipici e l’ economia legata allo sviluppo agricolo e l’ imprenditoria territoriale.
Un modo semplice per introdurre l’ obbligo all’assicurazione ai danni idrogeologici.
