
Era una domenica di ottobre,splendeva il sole, giornata ideale per andare in campagna a raccogliere le castagne,una risorsa importante per l’ economia familiare.
L’ asino scalpita ,si prendono i sacchi ed il paniere e si parte.
Era una festa perché si era in compagnia di tante persone che si incamminavano verso la montagna per raccogliere le castagne,una risorsa per tutto il territorio.
La giornate erano lunghe ,ma insieme si era più motivati e la fatica si sentiva di meno, bisognava fare in fretta perché bisognava ancora vendemmiare e raccogliere i fagioli.
Ottobre era un mese importante e molto faticoso per i contadini, soprattutto per le donne protagoniste nella raccolta delle castagne .
Tutti erano felici e intendi ad organizzare il lavoro insieme agli altri, si parla di lavori di gruppo e coinvolgenti.
Le castagne andavano raccolte portate a casa, quindi scelte, perché i contadini non buttavano via nulla,le grandi si vendevano,le medie venivano usate per gli scambi commerciali e quelle troppo piccole o da scartare utilizzate per gli animali.
Nelle casette di campagna che sono dei valori inestimabili del territorio, per il loro valore architettonico , storico e sociale, venivano sottoposte ad affumicazione e poi trattate con il cosiddetto cuparo per trasformarle in castagne bianche.
Le castagne utilizzate per le caldarroste erano le medie, buonissime, sembravano delle caramelle con un sapore incantevole e un gusto intenso e inconfondibile.
Altri tempi altre abitudini, altre persone ricche di umanità,ma soprattutto altra economia rurale esaltata dalla semplicita’ e dall’ amore per il territorio.
