Il 31 gennaio eletto (per la prima volta) Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana - www.cilentano.it
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Il 31 gennaio eletto (per la prima volta) Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana

Il 31 gennaio, Sergio Mattarella è stato eletto presidente dell’Italia con 665 voti, una cifra che si avvicina ai due terzi del totale dei voti dell’assemblea elettiva. Ha prestato giuramento e ha preso ufficialmente possesso dell’incarico al Quirinale il 3 febbraio. È interessante notare che Mattarella è il primo siciliano a diventare presidente della Repubblica Italiana. Nato a Palermo il 23 luglio 1941, proviene da una famiglia ben nota nel panorama politico italiano; suo padre, Bernardo Mattarella, è stato un importante esponente della Democrazia Cristiana. Prima di diventare Presidente, Mattarella ha avuto una lunga carriera sia in politica che nel campo giuridico. È stato membro del Parlamento italiano e ha ricoperto vari ruoli ministeriali, tra cui Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro della Difesa. È conosciuto per il suo impegno nella promozione della legalità e nella lotta alla mafia, in particolare durante il suo mandato come Ministro della Difesa. Prima di essere eletto Presidente, Mattarella è stato anche giudice della Corte Costituzionale. La sua elezione a Presidente è stata vista come un segno di continuità e stabilità per l’Italia. Durante il suo mandato, ha spesso agito come mediatore nei frequenti periodi di instabilità politica del paese.

Piersanti Mattarella

Sergio Mattarella ha avuto un fratello, Piersanti Mattarella, che è stato tragicamente assassinato dalla mafia. Piersanti Mattarella era il presidente della Regione Siciliana quando fu ucciso il 6 gennaio 1980. Il suo assassinio è stato uno degli episodi più scioccanti e significativi della lotta contro la mafia in Italia, e ha avuto un impatto profondo su Sergio Mattarella e sulla sua successiva carriera politica. Piersanti Mattarella stava portando avanti una serie di riforme volte a contrastare il potere e l’influenza della mafia in Sicilia. Il suo assassinio è stato interpretato come una chiara risposta delle organizzazioni mafiose a queste iniziative.

Il Mattarellum

Il “Mattarellum” è il soprannome dato a una legge elettorale italiana, ufficialmente nota come Legge n. 277 del 1993. Questo nome deriva dal cognome di Sergio Mattarella, che all’epoca era Ministro per i Rapporti con il Parlamento e che ebbe un ruolo chiave nella stesura della legge. Questa legge introdusse un sistema misto per le elezioni della Camera dei Deputati in Italia. Secondo il Mattarellum:

  1. 75% dei seggi veniva assegnato con un sistema maggioritario a turno unico: In ogni collegio uninominale, il candidato che otteneva la maggioranza semplice dei voti veniva eletto.
  2. 25% dei seggi veniva distribuito proporzionalmente: Questa parte veniva assegnata a livello nazionale sulla base dei voti ricevuti dai partiti, con una soglia di sbarramento per l’accesso a questi seggi.

L’obiettivo principale del Mattarellum era quello di favorire la formazione di governi stabili e ridurre la frammentazione partitica, che era stata una caratteristica della politica italiana nel periodo post-bellico. Questa legge rappresentava un cambiamento significativo rispetto al precedente sistema proporzionale puro.

Il Mattarellum rimase in vigore fino al 2005, quando fu sostituito da un’altra legge elettorale, il cosiddetto “Porcellum“. La legge elettorale in Italia è stata oggetto di frequenti cambiamenti e controversie, riflettendo le complesse dinamiche politiche del paese.

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Il Porcellum

Il “Porcellum” è il soprannome dato alla legge elettorale italiana introdotta nel 2005, ufficialmente nota come Legge n. 270. Il termine “Porcellum”, che in italiano significa grossolanamente “porcata” (una sorta di pasticcio), è stato coniato dal costituzionalista italiano Giovanni Sartori per sottolineare la sua visione negativa della legge.

Il Porcellum ha introdotto un sistema misto, con elementi maggioritari e proporzionali, per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato. Le principali caratteristiche di questa legge erano:

  1. Assegnazione dei Seggi: La maggior parte dei seggi in entrambe le camere veniva assegnata su base proporzionale. Tuttavia, la lista o coalizione che otteneva il maggior numero di voti riceveva automaticamente un numero minimo di seggi (un premio di maggioranza), garantendo così una maggioranza stabile.
  2. Liste Bloccate: Gli elettori non potevano esprimere una preferenza per i singoli candidati. Invece, votavano per liste di partito con candidati pre-assegnati in un ordine fisso.
  3. Soglie di Sbarramento: C’erano delle soglie percentuali che un partito o una coalizione doveva superare per entrare in Parlamento, allo scopo di ridurre la frammentazione politica.

L’Italicum ed il Rosatellum…

Nel 2013, la Corte Costituzionale italiana ha dichiarato incostituzionali alcune parti fondamentali del Porcellum, in particolare il premio di maggioranza e le liste bloccate, portando alla necessità di una nuova riforma elettorale. Questa sentenza ha segnato un momento importante nella storia elettorale italiana e ha stimolato un dibattito sul miglior modo di organizzare le elezioni in una democrazia moderna.

Dopo l’abrogazione di alcune parti fondamentali del Porcellum nel 2013 da parte della Corte Costituzionale, l’Italia ha adottato una nuova legge elettorale, nota come “Italicum” per le elezioni della Camera dei Deputati, e il “Rosatellum” per le elezioni sia della Camera che del Senato.

  1. Italicum (2015): Questa legge è stata introdotta nel 2015 e prevedeva un sistema misto maggioritario-proporzionale esclusivamente per la Camera dei Deputati. Tuttavia, l’Italicum è stato anch’esso parzialmente modificato dalla Corte Costituzionale nel 2017, con la rimozione del ballottaggio per il premio di maggioranza.
  2. Rosatellum (2017): In seguito alle modifiche dell’Italicum, è stata introdotta una nuova legge, il Rosatellum (ufficialmente Legge n. 165 del 2017), che attualmente regola le elezioni sia per la Camera dei Deputati che per il Senato. Questa legge prevede un sistema misto:
    • Un terzo dei seggi viene assegnato con un sistema maggioritario uninominale (il candidato con il maggior numero di voti in ciascun collegio vince il seggio).
    • I restanti due terzi vengono assegnati tramite un sistema proporzionale.
    • Il Rosatellum include anche soglie di sbarramento per l’accesso al Parlamento.
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Il Mattarellum, il Porcellum etc.

Attualmente come viene eletto il Presidente della Repubblica?

In Italia, il Presidente della Repubblica non è eletto direttamente dal popolo tramite un voto democratico popolare. Al contrario, viene eletto da un’assemblea elettiva, che è un organo composto da membri eletti e nominati. Questo processo riflette il sistema parlamentare italiano e le sue tradizioni democratiche. Ecco come funziona:

  1. Composizione dell’Assemblea Elettiva: L’assemblea elettiva è composta da tutti i membri del Parlamento italiano (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica) e da rappresentanti regionali. Questi rappresentanti regionali sono eletti dalle rispettive assemblee legislative regionali e includono anche uno o più delegati per ogni Regione, a eccezione della Valle d’Aosta che ne ha solo uno. In totale, l’assemblea elettiva è costituita da circa 1000 membri.
  2. Processo di Votazione: La votazione per il Presidente è segreta. Nei primi tre scrutini, per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno due terzi dei voti. Dalla quarta votazione in poi, la maggioranza richiesta si abbassa alla metà più uno dei voti.
  3. Durata del Mandato: Il Presidente è eletto per un mandato di sette anni, che è più lungo rispetto ai mandati delle cariche elettive in molti altri sistemi democratici.

Questo sistema di elezione del Presidente della Repubblica Italiana è pensato per garantire un ampio consenso tra le forze politiche rappresentate in Parlamento e tra le regioni. Serve anche a sottolineare il ruolo del Presidente come figura sopra le parti e garante della Costituzione italiana, piuttosto che come leader di un governo eletto direttamente dal popolo.

Grazie, Sergio

renato leproux

Ha svolto un lavoro trentennale presso il Ministero della Difesa. Fin da bambino ha vissuto nel Cilento, da grande si e' imposto di divulgare la bellezza mozzafiato di questi luoghi intrisi di leggenda ed incorniciati dalla natura ancora selvaggia ed incontaminata.

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